- Aida Blanchett
Elena Tione Presidente VULVODINIA.INFO ONLUS - Qualifica professionale :
Mind-Body Health Coach per donne con dolore pelvico
Esci dal dolore ed Entra nella Tua Vita (c)!
Scopri come dire addio al tuo dolore pelvico
www.aidablanchett.com/mindbodynews
Instagram
www.instagram.com/elenationehealthylifecoach
Messaggi : 16107
Iscritto il : 17.10.10
Anno di nascita : 1977
Provincia di residenza : Roma
Comune : Roma
Storia personale : • LA MIA STORIA e la fondazione di VULVODINIA.INFO e VULVODINIA.INFO ONLUS
Anche quest'anno non dimenticarti delle oltre 4 milioni di italiane che soffrono di vulvodinia!
Il tuo 5 per Mille per 1 donna su 7 Codice Fiscale 97 82 56 90 585
• Non sono un medico.
Tutti i consigli vanno seguiti sotto la propria respons-abilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli e autorizzazioni può legalmente ed eticamente sostituirsi.
.
VULVODINIA.INFO ONLUS non è e non può essere ritenuto in alcun modo responsabile dei contenuti dei messaggi presenti nel Forum, scritti e inviati autonomamente dagli Utenti sotto loro piena e totale respons-abilità.
.
VULVODINIA.INFO ONLUS si riserva la facoltà, a suo insindacabile giudizio, di eliminare/modificare dal Forum i post aventi contenuto illegittimo, illegale o comunque lesivo di altrui diritti e dei contenuti ritenuti non in linea con il Regolamento completo e aggiornato della comunità.
.
I gestori di VULVODINIA.INFO ONLUS non si assumono in alcun modo alcuna respons-abilità per eventuali danni derivati a persone e cose tramite i messaggi inseriti nel Forum.
Neuromodulazione per Nevralgia Pudendo • VULVODINIA.INFO
Mer 14 Mar 2012, 22:21
Neuromodulazione per Nevralgia Plesso pudendo
Il dott. Cappellano, neurourologo specializzato, ci spiega che cos’è la neuromodulazione e in quali casi può essere utile.
Il 3,7 per cento della popolazione soffre di dolore pelvico cronico. Si tratta di un patologia in realtà piuttosto diffusa, che spesso include diversi disturbi tra prostatiti, endometriosi, problemi intestinali e anche la neuropatia del pudendo. Abbiamo intervistato il Dottor Francesco Cappellano, Responsabile del Servizio di Neurourologia del Policlinico Multimedica IRCCS di Sesto San Giovanni (Milano), che ci ha aiutato a chiarire alcuni aspetti di questa patologia spesso misconosciuta. In particolare Cappellano ci ha illustrato l’opzione terapeutica della neuromodulazione del nervo pudendo.
“La neuropatia del pudendo purtroppo ha un tempo medio di diagnosi di 4 anni. – spiega Cappellano - Quando però la giusta diagnosi viene effettuata le possibilità terapeutiche sono molteplici. In prima battuta la terapia è medica e riabilitativa. Nel caso di mancato beneficio delle terapie conservative allora si ricorre alle infiltrazioni del nervo pudendo sotto monitoraggio elettrofisiologico. Dopo di che esistono delle terapie sperimentali, come la radiofrequenza pulsata che non pratichiamo in questo centro, anche a causa della mancanza di risorse. Pratichiamo però da anni la neuromodulazione.” Questa pratica si colloca sempre alla fine di un percorso diagnostico-terapeutico e viene proposta al paziente solo nel caso in cui tutte le terapie conservative abbiano fallito."
La neuromodulazione viene praticata ormai da quasi 40 anni. Il primo impianto in Italia è stato fatto da me nel 1994 e a partire dal 1990 sono stati eseguiti oltre 100.000 impianti in tutto il mondo, ovviamente non solo per la neuropatia del pudendo, ma sia per patologie funzionali urinarie e fecali sia per contrastare il dolore pelvico cronico. La storia della neuromodulazione del nervo pudendo è relativamente recente ma è riconosciuta a livello internazionale.
La neuromodulazione del nervo pudendo consiste nell’impianto di un generatore elettrico interno, in grado di stimolare elettricamente il nervo stesso. L’intervento consiste nell’introduzione di un elettrodo attraverso un intervento mininvasivo (in anestesia locale). Vengono praticati due fori, uno in prossimità del sacro e uno all’altezza della natica del paziente, grazie ai quali è possibile inserire l’impianto.
“La neuromodulazione però non è per tutti – continua Cappellano – deve essere il frutto di un ragionamento valutativo complesso e attento. Peraltro ha dei costi piuttosto alti, parliamo di circa 25.000 euro tra apparecchiature, visite, etc, totalmente a carico del Sistema Sanitario Nazionale. I risultati sono variabili, in letteratura la percentuale di successo media si attesta intorno al 62 per cento, tenendo conto però anche della neuromodulazione delle radici sacrali. Per questo motivo i pazienti sono sottoposti a un test di prova prima dell’impianto. Durante il test si utilizza un generatore esterno e possiamo valutare con i pazienti se ci sono o meno dei miglioramenti. Nel caso in cui il miglioramento non sia valutato almeno dell’80 per cento il pacemaker non viene impiantato e il paziente non ha subito alcun danno.”
L’impianto per la neuromodulazione è completamente sicuro “Non ho mai assistito ad avventi avversi – spiega Cappellano – esiste l’1-2 per cento di possibilità di problemi correlati a infezioni o alla rottura del device in seguito a traumi, ma è sicuro. Tanto più si è precisi nella diagnostica tanto più si può essere precisi nell’intervento.”
Cappellano vede mediamente tra i 400 e i 500 pazienti l’anno con patologie di dolore pelvico “Io però lavoro in un centro di riferimento nazionale – spiega – i pazienti molto spesso arrivano da me dopo aver visto diversi specialisti e senza aver ottenuto alcun risultato. Il nostro centro, di cui sono il referente e coordinatore, è arrivato all’eccellenza perché si avvale di diverse competenze e professionalità. Con me lavora un’equipe esperta (neurofisiologo, infermieri specializzati, fisiatra, uro ginecologo) senza la quale non potrei svolgere al meglio il mio lavoro”. L’equipe di Cappellano dispone anche di uno psicologo clinico, che segue tutti i pazienti affetti da neuropatia del pudendo. “Non tutti i pazienti sono felici di dover incontrare lo psicologo, ma noi riteniamo che sia una figura utile ai fini della presa in carico globale dei pazienti stessi. Il 17 per cento dei pazienti con dolore pelvico cronico sviluppano patologie psichiatriche, che nel 4 per cento dei casi sono patologie maggiori.”
Il 3,7 per cento della popolazione soffre di dolore pelvico cronico. Si tratta di un patologia in realtà piuttosto diffusa, che spesso include diversi disturbi tra prostatiti, endometriosi, problemi intestinali e anche la neuropatia del pudendo. Abbiamo intervistato il Dottor Francesco Cappellano, Responsabile del Servizio di Neurourologia del Policlinico Multimedica IRCCS di Sesto San Giovanni (Milano), che ci ha aiutato a chiarire alcuni aspetti di questa patologia spesso misconosciuta. In particolare Cappellano ci ha illustrato l’opzione terapeutica della neuromodulazione del nervo pudendo.
“La neuropatia del pudendo purtroppo ha un tempo medio di diagnosi di 4 anni. – spiega Cappellano - Quando però la giusta diagnosi viene effettuata le possibilità terapeutiche sono molteplici. In prima battuta la terapia è medica e riabilitativa. Nel caso di mancato beneficio delle terapie conservative allora si ricorre alle infiltrazioni del nervo pudendo sotto monitoraggio elettrofisiologico. Dopo di che esistono delle terapie sperimentali, come la radiofrequenza pulsata che non pratichiamo in questo centro, anche a causa della mancanza di risorse. Pratichiamo però da anni la neuromodulazione.” Questa pratica si colloca sempre alla fine di un percorso diagnostico-terapeutico e viene proposta al paziente solo nel caso in cui tutte le terapie conservative abbiano fallito."
La neuromodulazione viene praticata ormai da quasi 40 anni. Il primo impianto in Italia è stato fatto da me nel 1994 e a partire dal 1990 sono stati eseguiti oltre 100.000 impianti in tutto il mondo, ovviamente non solo per la neuropatia del pudendo, ma sia per patologie funzionali urinarie e fecali sia per contrastare il dolore pelvico cronico. La storia della neuromodulazione del nervo pudendo è relativamente recente ma è riconosciuta a livello internazionale.
La neuromodulazione del nervo pudendo consiste nell’impianto di un generatore elettrico interno, in grado di stimolare elettricamente il nervo stesso. L’intervento consiste nell’introduzione di un elettrodo attraverso un intervento mininvasivo (in anestesia locale). Vengono praticati due fori, uno in prossimità del sacro e uno all’altezza della natica del paziente, grazie ai quali è possibile inserire l’impianto.
“La neuromodulazione però non è per tutti – continua Cappellano – deve essere il frutto di un ragionamento valutativo complesso e attento. Peraltro ha dei costi piuttosto alti, parliamo di circa 25.000 euro tra apparecchiature, visite, etc, totalmente a carico del Sistema Sanitario Nazionale. I risultati sono variabili, in letteratura la percentuale di successo media si attesta intorno al 62 per cento, tenendo conto però anche della neuromodulazione delle radici sacrali. Per questo motivo i pazienti sono sottoposti a un test di prova prima dell’impianto. Durante il test si utilizza un generatore esterno e possiamo valutare con i pazienti se ci sono o meno dei miglioramenti. Nel caso in cui il miglioramento non sia valutato almeno dell’80 per cento il pacemaker non viene impiantato e il paziente non ha subito alcun danno.”
L’impianto per la neuromodulazione è completamente sicuro “Non ho mai assistito ad avventi avversi – spiega Cappellano – esiste l’1-2 per cento di possibilità di problemi correlati a infezioni o alla rottura del device in seguito a traumi, ma è sicuro. Tanto più si è precisi nella diagnostica tanto più si può essere precisi nell’intervento.”
Cappellano vede mediamente tra i 400 e i 500 pazienti l’anno con patologie di dolore pelvico “Io però lavoro in un centro di riferimento nazionale – spiega – i pazienti molto spesso arrivano da me dopo aver visto diversi specialisti e senza aver ottenuto alcun risultato. Il nostro centro, di cui sono il referente e coordinatore, è arrivato all’eccellenza perché si avvale di diverse competenze e professionalità. Con me lavora un’equipe esperta (neurofisiologo, infermieri specializzati, fisiatra, uro ginecologo) senza la quale non potrei svolgere al meglio il mio lavoro”. L’equipe di Cappellano dispone anche di uno psicologo clinico, che segue tutti i pazienti affetti da neuropatia del pudendo. “Non tutti i pazienti sono felici di dover incontrare lo psicologo, ma noi riteniamo che sia una figura utile ai fini della presa in carico globale dei pazienti stessi. Il 17 per cento dei pazienti con dolore pelvico cronico sviluppano patologie psichiatriche, che nel 4 per cento dei casi sono patologie maggiori.”
[Fonte: http://www.osservatoriomalattierare.it/nevralgia-del-pudendo/1751-neuropatia-del-pudendo-la-neuromodulazione-e-sicura-ma-non-e-per-tutti ]
- Neuropatia del Pudendo e Vulvodinia non sono la stessa cosa • VULVODINIA.INFO
- Test del Pudendo ❖ Vulvodinia.info
- Nervo pudendo, innervazione della Vulva • VULVODINIA.INFO
- Condividi le discussioni di Vulvodinia.info sui social network per diffondere informazioni preziose e la nostra voce! Funzioni "condividere" e "più" • VULVODINIA.INFO
- "Tu hai le pigne in testa.. sei un pinolo!" - qualità dei pinoli ❖ Vulvodinia.info Vulvodinia.info
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.