- Simona 82
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magnetoterapia
Dom 26 Gen 2014, 12:26
Salve, in questi giorni ho scoperto un nuovo prodotto, i magneti, che mi hanno spiegato avere dei buoni risultati sul dolore e l'infiammazione. Ho fatto una ricerca nel forum ma non ho trovato niente al riguardo, pertanto ho pensato di scrivere qualche informazione. Spero che possa essere di aiuto:
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Non so se possono essere di aiuto per la vulvodinia e per i nostri dolori, fatemi sapere cosa ne pensate!
La magnetoterapia aiuta da sempre l’uomo a recuperare in modo naturale la piena funzionalità. I MAGNETI portano un rapido e grande beneficio a chi soffre di cervicalgia, artrosi, periartrite, sciatalgia, lombalgia, rigidità muscolari, meniscopatia, epicondilite e dolori in genere. I magneti possono essere utilizzati ad ogni età e sono privi di controindicazioni (tranne per le donne in gravidanza e i portatori di pace-maker). Nelle patologie acute riducono i sintomi dolorosi e il conseguente tempo di inabilità; nelle patologie articolari invece apportano una rapida ripresa della vita normale. L’applicazione dei magneti è assolutamente compatibile con le terapie farmacologiche o naturali. [*]È stato appurato che una cellula "sana" è dotata di una membrana cellulare con una carica elettromagnetica pari a 0,8 microvolt. Se per qualche ragione si dovesse verificare una perdita di elettroni si avrà una diminuzione di tale valore e in mancanza di un qualche intervento esterno la carica diminuirà progressivamente fino al decesso della cellula stessa (al di sotto dei 0,2 microvolt). È a causa di questo meccanismo che a volte l'organismo s'indebolisce fino ad ammalarsi. [*]Un possibile rimedio sarà quello di bloccare e bilanciare la perdita di elettroni applicando, ad esempio, l'energia magnetica negativa di un magnete permanente. [*]Un magnete genera un campo magnetico statico con la polarità negativa (nord) da un lato e positiva (sud) dall'altro. Le polarità dello stesso segno si respingono e quelle di segno opposto si attraggono. Tutte le cellule del nostro corpo sono composte da elementi con cariche negative (-) e positive (+). [*]Negli stessi vasi sanguigni poi, scorre un "liquido" anch'esso composto da elementi caricati positivamente e negativamente, disposti però disordinatamente quando la zona è "malata" o traumatizzata. [*]Applicando in questo caso il polo negativo (NORTH POLE ®) a contatto con la parte "malata" esso determinerà (attraendo le cariche positive e respingendo quelle negative), un riordino della polarizzazione degli elementi contenuti nei vasi sanguigni. [*]Tale regolarizzazione delle cariche produce tutta una serie di benefici, per primo quello di migliorare la circolazione sanguignache a sua volta produce: [*]un miglior drenaggio delle tossine o altre concentrazioni [*]un rinnovato afflusso di sangue più ricco di ossigeno e caldo che a sua volta, aumentando la temperatura locale (+3 °) produce: [*]una vasodilatazione che "fluidifica" un'eventuale contrattura favorendo: [*]una riduzione di edemi, gonfiori, ecc. [*]la produzione di sostanze antidolorifiche (endorfine) [*]la stimolazione del metabolismo cellulare che favorisce la formazione delle particelle proteiche (aminoacidi) preposte all'emissione elettromagnetica (bilanciamento energetico delle cellule) [*]stimolazione del sistema immunitario. [*]Inoltre, l'applicazione dei magneti per quei traumi che possono aver provocato la rottura di parte delle fibre di sostegno come il derma, le articolazioni, i tendini e le ossa, stimola (attivandole), le cellule matrici fibroblasti (presenti nel sangue) che producono collagene ed elastina, cioè le fibre che compongono il derma, le articolazioni, i tendini e le ossa, quindi gli elementi di riparazione di quei tessuti (nelle fratture accelera la formazione del callo osseo). Allo stesso modo, per i muscoli vengono attivate le mioblasti, cioè le cellule che producono fibre muscolari. Concludendo, ripristinando mediante l'applicazione del polo negativo del magnete l'originario equilibrio elettromagnetico cellulare (cellula "sana") e disponendo dei benèfici effetti sopra descritti, avremo effettuato la rigenerazione delle cellule danneggiate, quindi il recupero della piena funzionalità. |
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