Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
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Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Lun 25 Ott 2010, 01:52
Introduzione (Prof.ssa Graziottin, fonte: link a pié di pagina)
Per molte giovani donne, la pubertà non coincide con la piena maturazione della femminilità ma apre una stagione di dolore, come se un destino di infelicità fosse scoccato proprio con le prime mestruazioni (Graziottin 2005; Ballweg 2003a; Black e Jamieson 2002).
La ragione? Una malattia – l’endometriosi – purtroppo ancora poco compresa nelle sue cause (Anger e Foster 2008), che colpisce il 7-10% delle donne in età fertile (Bohler et Al. 2007) ed è poco diagnosticata. Basti dire che il ritardo medio dall’inizio dei sintomi alla diagnosi è di oltre 9 anni: quasi cinque spesi dalla donna prima di accettare o riconoscere che quel dolore non è affatto normale, e i restanti impiegati dai medici per identificare la malattia (Ballweg 2003a).
Inoltre, da uno studio condotto su 4 mila donne affette da endometriosi, è emerso che il 47% di esse ha dovuto consultare cinque o più medici, prima di ricevere la diagnosi giusta (Ballweg 2003a).
Si tratta quindi di una patologia che può ridurre drammaticamente la qualità della vita, in termini di incertezza, di interventi subiti, di dolore, di possibilità esistenziali e professionali perdute, e – come vedremo – anche di comorbilità, perché l’endometriosi si accompagna spesso ad altri disturbi.
Ma cosa è esattamente l’endometriosi? E perché questo ritardo incredibile nella diagnosi? Come influisce sulla salute e sulla sessualità della donna e della coppia? E che cosa è possibile fare per curarla in modo soddisfacente?
In questa prima scheda illustriamo:
- le caratteristiche della malattia;
- quante donne interessa e come tende ad esordire;
- quali sono le principali ipotesi sulle sue cause;
- che cosa succede nei tessuti colpiti dall’endometriosi;
- i fattori che scatenano il dolore;
- perché il dolore tende a peggiorare, con il passare del tempo, in assenza di una diagnosi corretta e una terapia appropriata.
Nelle schede successive esamineremo:
- i sintomi più frequenti dell’endometriosi;
- le comorbilità, ossia i disturbi a cui tende ad associarsi;
- il rischio di infertilità e di menopausa precoce;
- come arrivare a una diagnosi corretta e il più possibile precoce;
- le principali opzioni terapeutiche, a livello farmacologico e chirurgico;
- l’impatto della malattia sulla sessualità della donna e della coppia.
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La vostra voce – Che cosa si prova
Io ho un male pazzesco. Un dolore all’addome e in basso che non mi lascia più. Sono due anni che cerco un medico che ci capisca qualcosa. Eppure ogni volta finisce allo stesso modo: mi guardano, mi fanno la solita visita e mi dicono che non c’è niente che non va, che sarà solo un problema psicologico. Ma io il dolore lo sento davvero... All’inizio solo quando avevo le mestruazioni, adesso sempre. Possibile che me lo sogni?
Che cosa sento? Un dolore dentro, profondo, continuo. Quando però cerco di avere un rapporto, il dolore profondo diventa una fitta, tipo coltellata.
Mi hanno detto che ho del tessuto dell’utero in altre parti del corpo, in pancia e anche nell’intestino e nel retto! E che è per questo che, quando ho le mestruazioni, sento così male e ho così tanto dolore anche ad andare di corpo. Ma come è possibile una cosa del genere? Nessuno ha saputo spiegarmelo in modo convincente.
Ho un male tremendo quando ho le mestruazioni. Devo stare a letto, non posso andare a scuola, né studiare. Sono piegata in due dal male. Ho lasciato lo sport (giocavo a pallavolo, ero brava) perché perdevo troppi allenamenti. Mi hanno detto che è dovuto a un disturbo chiamato “adenomiosi”. Io però non ho capito bene che cos’è e adesso ho più paura di prima...
Il medico mi ha detto che ho l’endometriosi, e va bene. Ma cosa c’entra con il fatto che ho male anche quando urino? E addirittura che urino sangue quando ho il ciclo, come se avessi una cistite?
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Che cos'è l'endometriosi?
L’endometriosi è una malattia estrogeno-dipendente caratterizzata dalla presenza di frammenti di endometrio, lo strato interno dell’utero, al di fuori della sue sede naturale. Proprio per questo motivo, l’endometrio viene definito ectopico, ossia “fuori posto”. Il tessuto endometriosico può trovarsi disseminato:
- sull’ovaio, sulla tuba, sul setto retto vaginale, sui legamenti utero-sacrali, sul peritoneo;
- all’interno dello spessore del muscolo che costituisce la parete dell’utero (miometrio): si parla in tal caso di “adenomiosi”;
- in altri organi pelvici, come l’intestino, la vescica o il retto;
- negli ureteri, i canalini che portano l’urina dal rene alla vescica;
- più raramente, in organi extra-addominali, come il polmone;
- nell’ombelico e nelle cicatrici di precedenti interventi;
- del decorso del nervo sciatico (Anger e Foster 2008).
Questo ampio spettro di possibili localizzazioni spiega la grande varietà di sintomi e di complicanze che l’endometriosi può causare.
Il problema nasce dal fatto che il tessuto ectopico risponde agli stimoli ormonali tipici dell’ovulazione e dell’età fertile, esattamente come il normale endometrio: cresce in altezza durante la prima metà del ciclo, si arricchisce di zuccheri e sostanze nutritive durante la seconda, e poi si sfalda nel peritoneo o nelle altre strutture che lo ospitano, causando un forte dolore e infiammazione cronica, con danno tissutale, funzionale e strutturale degli organi colpiti. L’adenomiosi, in particolare, è responsabile delle forme più severe e invalidanti di dismenorrea.
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Quante donne interessa?
Come abbiamo già sottolineato, l’endometriosi colpisce il 7-10% delle donne in età fertile (Bohler et Al. 2007). Nel 38% dei casi l’endometriosi ha sintomi evidenti, ma non riconosciuti dai medici, già prima dei 15 anni; nel 70% dei casi le donne riportano sintomi tipici prima dei 20 anni.
L’adenomiosi è invece più frequente nelle donne fra i 30 e i 50 anni. Dati recenti sembrano però indicare come l’adenomiosi possa svilupparsi anche prima, fra i 20 e i 30 anni, soprattutto nelle donne già affette da endometriosi (Kunz et Al. 2007).
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Come si manifesta?
L’esordio è spesso un dolore mestruale intenso: sintomo negletto, in quanto “normale”, e che invece deve essere compreso nella sua anomalia se è di intensità superiore al piccolo dolore mestruale assolutamente tollerabile che non interferisce con le attività quotidiane. Altri sintomi frequenti, e trascurati, sono il dolore ovulatorio e il dolore in altre fasi del ciclo.
L’iniziale dolore mestruale causato dall’endometriosi si trasforma ben presto in un forte dolore pelvico che poi, per la sua costanza, diventa “cronico” (Graziottin 2008a). Questo tipo di dolore viene descritto tecnicamente come un dolore ciclico o non ciclico, di durata superiore ai sei mesi, che si localizza nella pelvi anatomica, sufficientemente grave da causare disabilità funzionale e richiedere trattamento medico o chirurgico. Nella seconda scheda (Endometriosi – Seconda parte: Come arrivare a una diagnosi precoce) vedremo come il dolore pelvico cronico possa non essere dovuto solo all’endometriosi, ma si presenti spesso come “multifattoriale”, cioè determinato da cause diverse e concomitanti.
Si tratta quindi di un dolore che può giungere a livelli tali da diventare invalidante e compromettere la vita quotidiana, e che oltretutto tende a peggiorare con il tempo (si veda Perché nell'endometriosi il dolore peggiora sempre di più?). Naturalmente anche l’attività sessuale ne è fortemente influenzata, e la penetrazione profonda – in particolare nelle giovani – diventa quasi impossibile.
Per effetto di questi gravi e ingravescenti sintomi fisici, l’endometriosi mina le fondamenta stesse della gioia di vivere, stendendo un velo di dolore e di cupezza sulla vita della donna e dei suoi familiari, sino a forme di vera e propria depressione. Il ritardo con cui la malattia viene diagnosticata e la tendenza dei medici a liquidarne i sintomi come “psicosomatici” aggravano ulteriormente il quadro della situazione, aggiungendo alla sofferenza fisica l’insopportabile sensazione di non essere credute e capite.
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Che cosa provoca l'endometriosi?
Le cause di questa malattia sono ancora sconosciute. Sono state formulate varie teorie, ma nessuna di esse riesce a spiegare tutti i casi clinici. Le ipotesi più accreditate includono (Anger e Foster 2008; Bohler et Al. 2007; Guo 2004; Parazzini et Al. 2007):
1) la migrazione “retrograda” del sangue mestruale attraverso le tube, con conseguente disseminazione e impianto di cellule endometriali nel peritoneo. Questa ipotesi, tuttavia, non spiega la localizzazione dell’endometrio in sedi extra-peritoneali, per esempio nel tratto urinario (in particolare la vescica), nei polmoni e nel decorso del nervo sciatico; inoltre la mestruazione retrograda si verifica senza danni nel 90% delle donne, mentre l’endometriosi – come abbiamo visto – ha una prevalenza molto più bassa (7-10% delle donne in età fertile). E’ quindi possibile che altri fattori, per esempio immunitari e/o ormonali, possano rendere patologico un processo, quale la mestruazione retrograda, frequente in età fertile;
2) la presenza nell’organismo di cellule “totipotenti” (“celomatiche”), ossia indifferenziate e quindi capaci di dare origine a qualsiasi tipo di tessuto, che tardivamente – e per cause che non conosciamo – si differenziano in cellule dell’endometrio;
3) alterazioni del sistema immunitario;
4) l’esposizione prolungata alla diossina e a sostanze tossiche similari. L’incidenza della malattia e la sua severità sarebbero correlate alle dosi di tossico assorbite. Le evidenze a questo riguardo, però, sono ancora contraddittorie e i meccanismi etiologici poco compresi.
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Che cosa succede nei tessuti colpiti da endometriosi?
Abbiamo già illustrato come l’endometrio “ectopico” risponda agli stimoli ormonali tipici dell’ovulazione e dell’età fertile esattamente come il normale endometrio, crescendo in spessore e poi sfaldandosi nel peritoneo o negli altri organi che lo ospitano. In particolare, il sangue che fuoriesce dal tessuto endometriosico durante lo sfaldamento, in coincidenza della fase mestruale, irrita i tessuti circostanti causando una reazione infiammatoria che richiama grandi quantità di cellule di difesa, fra le quali i mastociti.
Queste cellule sono il grande “direttore d’orchestra” della risposta infiammatoria. Producono infatti:
- tutti i classici mediatori dell’infiammazione (bradichinina, fattori vasoattivi, istamina, sostanza P), che causano dilatazione vasale, rossore, edema, e quindi dolore, bruciore e danno funzionale;
- sostanze neurotrofiche – come il fattore di crescita dei nervi (Nerve Growth Factor, NGF) – che facilitano la proliferazione delle fibre nervose del dolore, causando una progressiva amplificazione degli stimoli dolorosi stessi (iperalgesia).
Alla fase acuta dell’infiammazione subentra gradualmente la fase di “cicatrizzazione”, con la formazione di aderenze interne all’addome che concorrono a peggiorare la sintomatologia. Per esempio, quando sono i ligamenti uterosacrali a essere infiltrati e rigidi, la donna avverte dolore alla penetrazione profonda (dispareunia profonda) (Graziottin 2008b).
La cicatrizzazione è caratterizzata anche da tralci di tessuto connettivo rigido, ossia privo di elasticità, che possono causare il restringimento di organi cavi. Questo può avvenire per esempio:
- nell’intestino, fino a causare dolori addominali cronici (con possibili crisi di dolore acuto in forma di coliche, e subocclusione); oppure defecazione difficoltosa o dolorosa (dischezia), soprattutto in fase mestruale;
- nell’uretere, fino a provocarne una dilatazione a monte, con accumulo di urina e il rischio di perdere un rene.
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Che cosa provoca il dolore nell'endometriosi?
Da tutto quanto illustrato, emerge che i fattori più potenti nel causare il dolore sono tre:
1) lo sfaldamento ciclico dell’endometrio causa irritazione peritoneale e dolore, oppure accumulo di sangue all’interno di un tessuto, con conseguente aumento della pressione tessutale e dolore;
2) i mastociti infiltrano il tessuto endometriosico infiammato e producono i mediatori dell’infiammazione che causano dolore, bruciore, gonfiore e danno funzionale;
3) le aderenze cicatriziali “fissano” gli organi pelvici in posizione rigida o restringono il lume di organi cavi.
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Perché nell'endometriosi il dolore peggiora sempre di più?
Perché lo stato di infiammazione cronica associato all’endometriosi comporta una complessa alterazione dei meccanismi di difesa del nostro corpo. In particolare, si verificano tre situazioni fondamentali: l’iperattivazione del mastocita, l'iperattività del sistema del dolore e l’ipertono del sistema muscolare.
In positivo, una terapia articolata che agisca sulle diverse componenti del dolore può ottenere una riduzione significativa della sintomatologia dolorosa e il recupero di una qualità di vita impensabile fino a pochi anni fa.
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Iperattivazione del mastocita
L’iperattivazione del “mastocita”, come abbiamo visto, produce i fattori dell’infiammazione e causa la proliferazione delle fibre nervose del dolore, favorisce il viraggio del dolore da nocicettivo, ossia utile indicatore di danno, a neuropatico, cioè malattia a se stante (Graziottin 2004, 2005, 2008c; Graziottin e Chiozza 2004; Graziottin e Rovei 2007; Zupi 2003)
Immagine microscopica di un mastocita, in cui sono ben visibili le vescicole che, aprendosi all'esterno della cellula nei tessuti circostanti, rilasciano le sostanze dell'infiammazione, deputate – in condizioni normali – a combattere i fattori che minacciano i tessuti stessi.
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Iperattività del sistema del dolore
La conseguente iperattività del sistema del dolore si traduce:
- nell’aumento della produzione dei segnali del dolore che viaggiano verso il cervello;
- nel reclutamento di fibre del dolore chiamate “A delta” e “C”, che normalmente sono silenti (per questo motivo sono dette anche “sleeping fibers”, cioè fibre dormienti);
- nel dialogo incrociato (“cross talk”) tra fibre del dolore situate in organi vicini: questo spiega la progressiva diffusione del dolore a tutta la pelvi e a organi come la vescica, l’intestino, il retto e così via;
- nell’abbassamento della soglia centrale del dolore, per cui la donna avverte dolore crescente anche per stimoli modesti (Graziottin 2004, 2005; Graziottin e Chiozza 2004; Graziottin e Rovei 2007; Zupi 2003).
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Ipertono del sistema muscolare
L’ipertono del sistema muscolare comporta tensioni dolorose sia pelviche che generalizzate, e alterazioni posturali antalgiche, fino a una vera e propria fibromialgia (Graziottin 2004, 2005; Graziottin e Chiozza 2004).
Questo coinvolgimento di più sistemi, e le comorbilità ad esso associate, richiedono – come vedremo nella terza scheda (Endometriosi – Terza parte: Come si cura) un approccio terapeutico multimodale, che non si limiti alla soppressione del ciclo ma sappia in parallelo ridurre le diverse iperattivazioni che concorrono a favorire, precipitare e mantenere il dolore pelvico cronico (Graziottin 2004, 2005, 2007, 2008a; Graziottin e Chiozza 2004; Graziottin e Rovei 2007; Ballweg 2003a, 2003b; Black e Jamieson 2002; Greco 2003; Zupi 2003).
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In sintesi
- L’endometriosi è una malattia estrogeno-dipendente caratterizzata dalla presenza di frammenti di endometrio, lo strato interno dell’utero, al di fuori della sue sede naturale
- Colpisce il 7-10% delle donne in età fertile
- Il ritardo medio dall’inizio dei sintomi alla diagnosi è di oltre 9 anni
- L’esordio della malattia è spesso un dolore mestruale intenso, o un dolore ovulatorio
- Il dolore mestruale si trasforma in dolore pelvico, che poi tende a diventare cronico
- L’endometriosi mina le fondamenta stesse della gioia di vivere, stendendo un velo di dolore e di cupezza sulla vita della donna e dei suoi familiari
- Il ritardo con cui la malattia viene diagnosticata e la tendenza dei medici a liquidarne i sintomi come “psicosomatici” aggravano ulteriormente il quadro della situazione
- Le cause di questa malattia sono ancora sconosciute: sono state formulate varie teorie, ma nessuna riesce a spiegare tutti i casi clinici
- I fattori più potenti nel causare il dolore sono: lo sfaldamento ciclico dell’endometrio (in corrispondenza delle mestruazioni); l’iperattivazione dei mastociti (che causa dolore, bruciore, gonfiore e danno funzionale); le aderenze cicatriziali (che fissano gli organi pelvici in posizione rigida o restringono il lume di organi cavi)
- Il dolore, se non curato, tende a peggiorare sempre di più, per: il viraggio del dolore da nocicettivo a neuropatico; l’aumento dei segnali del dolore che viaggiano verso il cervello; il reclutamento di fibre del dolore normalmente silenti; il dialogo incrociato tra fibre del dolore situate in organi vicini; l’abbassamento della soglia centrale del dolore; le tensioni muscolari.
Per molte giovani donne, la pubertà non coincide con la piena maturazione della femminilità ma apre una stagione di dolore, come se un destino di infelicità fosse scoccato proprio con le prime mestruazioni (Graziottin 2005; Ballweg 2003a; Black e Jamieson 2002).
La ragione? Una malattia – l’endometriosi – purtroppo ancora poco compresa nelle sue cause (Anger e Foster 2008), che colpisce il 7-10% delle donne in età fertile (Bohler et Al. 2007) ed è poco diagnosticata. Basti dire che il ritardo medio dall’inizio dei sintomi alla diagnosi è di oltre 9 anni: quasi cinque spesi dalla donna prima di accettare o riconoscere che quel dolore non è affatto normale, e i restanti impiegati dai medici per identificare la malattia (Ballweg 2003a).
Inoltre, da uno studio condotto su 4 mila donne affette da endometriosi, è emerso che il 47% di esse ha dovuto consultare cinque o più medici, prima di ricevere la diagnosi giusta (Ballweg 2003a).
Si tratta quindi di una patologia che può ridurre drammaticamente la qualità della vita, in termini di incertezza, di interventi subiti, di dolore, di possibilità esistenziali e professionali perdute, e – come vedremo – anche di comorbilità, perché l’endometriosi si accompagna spesso ad altri disturbi.
Ma cosa è esattamente l’endometriosi? E perché questo ritardo incredibile nella diagnosi? Come influisce sulla salute e sulla sessualità della donna e della coppia? E che cosa è possibile fare per curarla in modo soddisfacente?
In questa prima scheda illustriamo:
- le caratteristiche della malattia;
- quante donne interessa e come tende ad esordire;
- quali sono le principali ipotesi sulle sue cause;
- che cosa succede nei tessuti colpiti dall’endometriosi;
- i fattori che scatenano il dolore;
- perché il dolore tende a peggiorare, con il passare del tempo, in assenza di una diagnosi corretta e una terapia appropriata.
Nelle schede successive esamineremo:
- i sintomi più frequenti dell’endometriosi;
- le comorbilità, ossia i disturbi a cui tende ad associarsi;
- il rischio di infertilità e di menopausa precoce;
- come arrivare a una diagnosi corretta e il più possibile precoce;
- le principali opzioni terapeutiche, a livello farmacologico e chirurgico;
- l’impatto della malattia sulla sessualità della donna e della coppia.
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La vostra voce – Che cosa si prova
Io ho un male pazzesco. Un dolore all’addome e in basso che non mi lascia più. Sono due anni che cerco un medico che ci capisca qualcosa. Eppure ogni volta finisce allo stesso modo: mi guardano, mi fanno la solita visita e mi dicono che non c’è niente che non va, che sarà solo un problema psicologico. Ma io il dolore lo sento davvero... All’inizio solo quando avevo le mestruazioni, adesso sempre. Possibile che me lo sogni?
Che cosa sento? Un dolore dentro, profondo, continuo. Quando però cerco di avere un rapporto, il dolore profondo diventa una fitta, tipo coltellata.
Mi hanno detto che ho del tessuto dell’utero in altre parti del corpo, in pancia e anche nell’intestino e nel retto! E che è per questo che, quando ho le mestruazioni, sento così male e ho così tanto dolore anche ad andare di corpo. Ma come è possibile una cosa del genere? Nessuno ha saputo spiegarmelo in modo convincente.
Ho un male tremendo quando ho le mestruazioni. Devo stare a letto, non posso andare a scuola, né studiare. Sono piegata in due dal male. Ho lasciato lo sport (giocavo a pallavolo, ero brava) perché perdevo troppi allenamenti. Mi hanno detto che è dovuto a un disturbo chiamato “adenomiosi”. Io però non ho capito bene che cos’è e adesso ho più paura di prima...
Il medico mi ha detto che ho l’endometriosi, e va bene. Ma cosa c’entra con il fatto che ho male anche quando urino? E addirittura che urino sangue quando ho il ciclo, come se avessi una cistite?
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Che cos'è l'endometriosi?
L’endometriosi è una malattia estrogeno-dipendente caratterizzata dalla presenza di frammenti di endometrio, lo strato interno dell’utero, al di fuori della sue sede naturale. Proprio per questo motivo, l’endometrio viene definito ectopico, ossia “fuori posto”. Il tessuto endometriosico può trovarsi disseminato:
- sull’ovaio, sulla tuba, sul setto retto vaginale, sui legamenti utero-sacrali, sul peritoneo;
- all’interno dello spessore del muscolo che costituisce la parete dell’utero (miometrio): si parla in tal caso di “adenomiosi”;
- in altri organi pelvici, come l’intestino, la vescica o il retto;
- negli ureteri, i canalini che portano l’urina dal rene alla vescica;
- più raramente, in organi extra-addominali, come il polmone;
- nell’ombelico e nelle cicatrici di precedenti interventi;
- del decorso del nervo sciatico (Anger e Foster 2008).
Questo ampio spettro di possibili localizzazioni spiega la grande varietà di sintomi e di complicanze che l’endometriosi può causare.
Il problema nasce dal fatto che il tessuto ectopico risponde agli stimoli ormonali tipici dell’ovulazione e dell’età fertile, esattamente come il normale endometrio: cresce in altezza durante la prima metà del ciclo, si arricchisce di zuccheri e sostanze nutritive durante la seconda, e poi si sfalda nel peritoneo o nelle altre strutture che lo ospitano, causando un forte dolore e infiammazione cronica, con danno tissutale, funzionale e strutturale degli organi colpiti. L’adenomiosi, in particolare, è responsabile delle forme più severe e invalidanti di dismenorrea.
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Quante donne interessa?
Come abbiamo già sottolineato, l’endometriosi colpisce il 7-10% delle donne in età fertile (Bohler et Al. 2007). Nel 38% dei casi l’endometriosi ha sintomi evidenti, ma non riconosciuti dai medici, già prima dei 15 anni; nel 70% dei casi le donne riportano sintomi tipici prima dei 20 anni.
L’adenomiosi è invece più frequente nelle donne fra i 30 e i 50 anni. Dati recenti sembrano però indicare come l’adenomiosi possa svilupparsi anche prima, fra i 20 e i 30 anni, soprattutto nelle donne già affette da endometriosi (Kunz et Al. 2007).
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Come si manifesta?
L’esordio è spesso un dolore mestruale intenso: sintomo negletto, in quanto “normale”, e che invece deve essere compreso nella sua anomalia se è di intensità superiore al piccolo dolore mestruale assolutamente tollerabile che non interferisce con le attività quotidiane. Altri sintomi frequenti, e trascurati, sono il dolore ovulatorio e il dolore in altre fasi del ciclo.
L’iniziale dolore mestruale causato dall’endometriosi si trasforma ben presto in un forte dolore pelvico che poi, per la sua costanza, diventa “cronico” (Graziottin 2008a). Questo tipo di dolore viene descritto tecnicamente come un dolore ciclico o non ciclico, di durata superiore ai sei mesi, che si localizza nella pelvi anatomica, sufficientemente grave da causare disabilità funzionale e richiedere trattamento medico o chirurgico. Nella seconda scheda (Endometriosi – Seconda parte: Come arrivare a una diagnosi precoce) vedremo come il dolore pelvico cronico possa non essere dovuto solo all’endometriosi, ma si presenti spesso come “multifattoriale”, cioè determinato da cause diverse e concomitanti.
Si tratta quindi di un dolore che può giungere a livelli tali da diventare invalidante e compromettere la vita quotidiana, e che oltretutto tende a peggiorare con il tempo (si veda Perché nell'endometriosi il dolore peggiora sempre di più?). Naturalmente anche l’attività sessuale ne è fortemente influenzata, e la penetrazione profonda – in particolare nelle giovani – diventa quasi impossibile.
Per effetto di questi gravi e ingravescenti sintomi fisici, l’endometriosi mina le fondamenta stesse della gioia di vivere, stendendo un velo di dolore e di cupezza sulla vita della donna e dei suoi familiari, sino a forme di vera e propria depressione. Il ritardo con cui la malattia viene diagnosticata e la tendenza dei medici a liquidarne i sintomi come “psicosomatici” aggravano ulteriormente il quadro della situazione, aggiungendo alla sofferenza fisica l’insopportabile sensazione di non essere credute e capite.
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Che cosa provoca l'endometriosi?
Le cause di questa malattia sono ancora sconosciute. Sono state formulate varie teorie, ma nessuna di esse riesce a spiegare tutti i casi clinici. Le ipotesi più accreditate includono (Anger e Foster 2008; Bohler et Al. 2007; Guo 2004; Parazzini et Al. 2007):
1) la migrazione “retrograda” del sangue mestruale attraverso le tube, con conseguente disseminazione e impianto di cellule endometriali nel peritoneo. Questa ipotesi, tuttavia, non spiega la localizzazione dell’endometrio in sedi extra-peritoneali, per esempio nel tratto urinario (in particolare la vescica), nei polmoni e nel decorso del nervo sciatico; inoltre la mestruazione retrograda si verifica senza danni nel 90% delle donne, mentre l’endometriosi – come abbiamo visto – ha una prevalenza molto più bassa (7-10% delle donne in età fertile). E’ quindi possibile che altri fattori, per esempio immunitari e/o ormonali, possano rendere patologico un processo, quale la mestruazione retrograda, frequente in età fertile;
2) la presenza nell’organismo di cellule “totipotenti” (“celomatiche”), ossia indifferenziate e quindi capaci di dare origine a qualsiasi tipo di tessuto, che tardivamente – e per cause che non conosciamo – si differenziano in cellule dell’endometrio;
3) alterazioni del sistema immunitario;
4) l’esposizione prolungata alla diossina e a sostanze tossiche similari. L’incidenza della malattia e la sua severità sarebbero correlate alle dosi di tossico assorbite. Le evidenze a questo riguardo, però, sono ancora contraddittorie e i meccanismi etiologici poco compresi.
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Che cosa succede nei tessuti colpiti da endometriosi?
Abbiamo già illustrato come l’endometrio “ectopico” risponda agli stimoli ormonali tipici dell’ovulazione e dell’età fertile esattamente come il normale endometrio, crescendo in spessore e poi sfaldandosi nel peritoneo o negli altri organi che lo ospitano. In particolare, il sangue che fuoriesce dal tessuto endometriosico durante lo sfaldamento, in coincidenza della fase mestruale, irrita i tessuti circostanti causando una reazione infiammatoria che richiama grandi quantità di cellule di difesa, fra le quali i mastociti.
Queste cellule sono il grande “direttore d’orchestra” della risposta infiammatoria. Producono infatti:
- tutti i classici mediatori dell’infiammazione (bradichinina, fattori vasoattivi, istamina, sostanza P), che causano dilatazione vasale, rossore, edema, e quindi dolore, bruciore e danno funzionale;
- sostanze neurotrofiche – come il fattore di crescita dei nervi (Nerve Growth Factor, NGF) – che facilitano la proliferazione delle fibre nervose del dolore, causando una progressiva amplificazione degli stimoli dolorosi stessi (iperalgesia).
Alla fase acuta dell’infiammazione subentra gradualmente la fase di “cicatrizzazione”, con la formazione di aderenze interne all’addome che concorrono a peggiorare la sintomatologia. Per esempio, quando sono i ligamenti uterosacrali a essere infiltrati e rigidi, la donna avverte dolore alla penetrazione profonda (dispareunia profonda) (Graziottin 2008b).
La cicatrizzazione è caratterizzata anche da tralci di tessuto connettivo rigido, ossia privo di elasticità, che possono causare il restringimento di organi cavi. Questo può avvenire per esempio:
- nell’intestino, fino a causare dolori addominali cronici (con possibili crisi di dolore acuto in forma di coliche, e subocclusione); oppure defecazione difficoltosa o dolorosa (dischezia), soprattutto in fase mestruale;
- nell’uretere, fino a provocarne una dilatazione a monte, con accumulo di urina e il rischio di perdere un rene.
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Che cosa provoca il dolore nell'endometriosi?
Da tutto quanto illustrato, emerge che i fattori più potenti nel causare il dolore sono tre:
1) lo sfaldamento ciclico dell’endometrio causa irritazione peritoneale e dolore, oppure accumulo di sangue all’interno di un tessuto, con conseguente aumento della pressione tessutale e dolore;
2) i mastociti infiltrano il tessuto endometriosico infiammato e producono i mediatori dell’infiammazione che causano dolore, bruciore, gonfiore e danno funzionale;
3) le aderenze cicatriziali “fissano” gli organi pelvici in posizione rigida o restringono il lume di organi cavi.
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Perché nell'endometriosi il dolore peggiora sempre di più?
Perché lo stato di infiammazione cronica associato all’endometriosi comporta una complessa alterazione dei meccanismi di difesa del nostro corpo. In particolare, si verificano tre situazioni fondamentali: l’iperattivazione del mastocita, l'iperattività del sistema del dolore e l’ipertono del sistema muscolare.
In positivo, una terapia articolata che agisca sulle diverse componenti del dolore può ottenere una riduzione significativa della sintomatologia dolorosa e il recupero di una qualità di vita impensabile fino a pochi anni fa.
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Iperattivazione del mastocita
L’iperattivazione del “mastocita”, come abbiamo visto, produce i fattori dell’infiammazione e causa la proliferazione delle fibre nervose del dolore, favorisce il viraggio del dolore da nocicettivo, ossia utile indicatore di danno, a neuropatico, cioè malattia a se stante (Graziottin 2004, 2005, 2008c; Graziottin e Chiozza 2004; Graziottin e Rovei 2007; Zupi 2003)
Immagine microscopica di un mastocita, in cui sono ben visibili le vescicole che, aprendosi all'esterno della cellula nei tessuti circostanti, rilasciano le sostanze dell'infiammazione, deputate – in condizioni normali – a combattere i fattori che minacciano i tessuti stessi.
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Iperattività del sistema del dolore
La conseguente iperattività del sistema del dolore si traduce:
- nell’aumento della produzione dei segnali del dolore che viaggiano verso il cervello;
- nel reclutamento di fibre del dolore chiamate “A delta” e “C”, che normalmente sono silenti (per questo motivo sono dette anche “sleeping fibers”, cioè fibre dormienti);
- nel dialogo incrociato (“cross talk”) tra fibre del dolore situate in organi vicini: questo spiega la progressiva diffusione del dolore a tutta la pelvi e a organi come la vescica, l’intestino, il retto e così via;
- nell’abbassamento della soglia centrale del dolore, per cui la donna avverte dolore crescente anche per stimoli modesti (Graziottin 2004, 2005; Graziottin e Chiozza 2004; Graziottin e Rovei 2007; Zupi 2003).
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Ipertono del sistema muscolare
L’ipertono del sistema muscolare comporta tensioni dolorose sia pelviche che generalizzate, e alterazioni posturali antalgiche, fino a una vera e propria fibromialgia (Graziottin 2004, 2005; Graziottin e Chiozza 2004).
Questo coinvolgimento di più sistemi, e le comorbilità ad esso associate, richiedono – come vedremo nella terza scheda (Endometriosi – Terza parte: Come si cura) un approccio terapeutico multimodale, che non si limiti alla soppressione del ciclo ma sappia in parallelo ridurre le diverse iperattivazioni che concorrono a favorire, precipitare e mantenere il dolore pelvico cronico (Graziottin 2004, 2005, 2007, 2008a; Graziottin e Chiozza 2004; Graziottin e Rovei 2007; Ballweg 2003a, 2003b; Black e Jamieson 2002; Greco 2003; Zupi 2003).
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In sintesi
- L’endometriosi è una malattia estrogeno-dipendente caratterizzata dalla presenza di frammenti di endometrio, lo strato interno dell’utero, al di fuori della sue sede naturale
- Colpisce il 7-10% delle donne in età fertile
- Il ritardo medio dall’inizio dei sintomi alla diagnosi è di oltre 9 anni
- L’esordio della malattia è spesso un dolore mestruale intenso, o un dolore ovulatorio
- Il dolore mestruale si trasforma in dolore pelvico, che poi tende a diventare cronico
- L’endometriosi mina le fondamenta stesse della gioia di vivere, stendendo un velo di dolore e di cupezza sulla vita della donna e dei suoi familiari
- Il ritardo con cui la malattia viene diagnosticata e la tendenza dei medici a liquidarne i sintomi come “psicosomatici” aggravano ulteriormente il quadro della situazione
- Le cause di questa malattia sono ancora sconosciute: sono state formulate varie teorie, ma nessuna riesce a spiegare tutti i casi clinici
- I fattori più potenti nel causare il dolore sono: lo sfaldamento ciclico dell’endometrio (in corrispondenza delle mestruazioni); l’iperattivazione dei mastociti (che causa dolore, bruciore, gonfiore e danno funzionale); le aderenze cicatriziali (che fissano gli organi pelvici in posizione rigida o restringono il lume di organi cavi)
- Il dolore, se non curato, tende a peggiorare sempre di più, per: il viraggio del dolore da nocicettivo a neuropatico; l’aumento dei segnali del dolore che viaggiano verso il cervello; il reclutamento di fibre del dolore normalmente silenti; il dialogo incrociato tra fibre del dolore situate in organi vicini; l’abbassamento della soglia centrale del dolore; le tensioni muscolari.
tratto da:
10/07/2008
Endometriosi - Prima parte: Che cos'è e perché causa dolore
www.fondazionegraziottin.org/it/scheda.php?EW_CHILD=10960
Prof.ssa Alessandra Graziottin
- Aida Blanchett
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Lun 25 Ott 2010, 01:57
Il colloquio approfondito con il medico, la cosiddetta anamnesi, è la base per la diagnosi. Mentre la paziente descrive dettagliatamente i suoi sintomi ed i suoi disturbi, è già possibile sospettare un’endometriosi.
Alla visita ginecologica si possono vedere o palpare i focolai endometriosici più grossi (ad es. nel fornice vaginale, nel retto, e nei legamenti dell' utero).
All`ecografia vaginale è possibile riconoscere delle cisti endometriosiche nelle ovaie. Queste cisti, denominate anche endometriomi, contengono sangue vecchio e appaiono all’ecografia come una struttura caratteristica e regolare (cisti cioccolato).
Tuttavia, un esame ecografico negativo non esclude la presenza di un’endometriosi. Altri esami come ad es. la risonanza magnetica (MRI) possono aiutare in determinati casi ad evidenziare focolai endometriosici, sopratutto se crescono nei legamenti o nella muscolatura dell’utero (adenomiosi).
La diagnosi precisa dell’endometriosi viene fatta all’osservazione diretta del basso addome (laparoscopia) con prelievo di tessuto per l’esame istopatologico.
Le quattro fasi della diagnosi
Colloquio approfondito (anamnesi)
Visita ginecologica (esplorazione e minuziosa osservazione della vagina e dell’orifizio dell’utero con il colposcopio)
Esame ecografico o MRI (risonanza magnetica)
Laparoscopia per l’accertamento della diagnosi ed eventualmente, asportazione di focolai endometriosici.
http://www.endometriose.ch/it/diagnose.htm
approfondimento dallo stesso sito:
http://www.endometriose.ch/it/broschuere-endometriose-it.pdf
cercate anche qui http://www.endoassoc.it/
e qui http://www.endometriosi.it/
Alla visita ginecologica si possono vedere o palpare i focolai endometriosici più grossi (ad es. nel fornice vaginale, nel retto, e nei legamenti dell' utero).
All`ecografia vaginale è possibile riconoscere delle cisti endometriosiche nelle ovaie. Queste cisti, denominate anche endometriomi, contengono sangue vecchio e appaiono all’ecografia come una struttura caratteristica e regolare (cisti cioccolato).
Tuttavia, un esame ecografico negativo non esclude la presenza di un’endometriosi. Altri esami come ad es. la risonanza magnetica (MRI) possono aiutare in determinati casi ad evidenziare focolai endometriosici, sopratutto se crescono nei legamenti o nella muscolatura dell’utero (adenomiosi).
La diagnosi precisa dell’endometriosi viene fatta all’osservazione diretta del basso addome (laparoscopia) con prelievo di tessuto per l’esame istopatologico.
Le quattro fasi della diagnosi
Colloquio approfondito (anamnesi)
Visita ginecologica (esplorazione e minuziosa osservazione della vagina e dell’orifizio dell’utero con il colposcopio)
Esame ecografico o MRI (risonanza magnetica)
Laparoscopia per l’accertamento della diagnosi ed eventualmente, asportazione di focolai endometriosici.
http://www.endometriose.ch/it/diagnose.htm
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Lun 25 Ott 2010, 01:59
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 21 Nov 2010, 05:37
AUSTRIA - Endometriosi: sconosciuta, non curabile, dolorosa
Notizia
26 febbraio 2010 14:42
In Austria una donna su dieci soffre di endometriosi, e molte non lo sanno nemmeno. E' una malattia benigna, cronica, dovuta alla presenza anomala dell'endometrio (tessuto che riveste la parete interna dell'utero) in altri organi come vagina, ovaie, tube, intestino. La diagnosi non è facile, a volte gli accertamenti durano anni, è una malattia dolorosa anche dal punto di vista psicologico. Una diagnosi sicura la si ottiene con i test dei tessuti, però un ginecologo la può riconoscere attraverso esami con gli ultrasuoni o la risonanza magnetica. L'endometriosi non è guaribile, ma può essere trattata in vari modi: per via chirurgica, con terapie ormonali o l'agopuntura; se non è tenuta sotto controllo può causare infertilità.
A Vienna il 13 marzo è indetto il quinto congresso sul tema.
http://salute.aduc.it/notizia/endometriosi+sconosciuta+non+curabile+dolorosa_116241.phpNotizia
26 febbraio 2010 14:42
In Austria una donna su dieci soffre di endometriosi, e molte non lo sanno nemmeno. E' una malattia benigna, cronica, dovuta alla presenza anomala dell'endometrio (tessuto che riveste la parete interna dell'utero) in altri organi come vagina, ovaie, tube, intestino. La diagnosi non è facile, a volte gli accertamenti durano anni, è una malattia dolorosa anche dal punto di vista psicologico. Una diagnosi sicura la si ottiene con i test dei tessuti, però un ginecologo la può riconoscere attraverso esami con gli ultrasuoni o la risonanza magnetica. L'endometriosi non è guaribile, ma può essere trattata in vari modi: per via chirurgica, con terapie ormonali o l'agopuntura; se non è tenuta sotto controllo può causare infertilità.
A Vienna il 13 marzo è indetto il quinto congresso sul tema.
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Mar 25 Ott 2011, 13:38
Vari ricercatori hanno suggerito che cambiamenti dietetici possono migliorare i sintomi dell’endometriosi. La dieta è consigliata per migliorare la funzione epatica (del fegato) e per contribuire a ridurre i livelli circolanti di estrogeni.
La dieta per migliorare la funzionalità del fegato include:
· Mangiare abbondante fibre, frutta fresca e verdure che contengono sostanze nutrienti quali vitamina C, vitamina E e carotenoidi.
· Limitare la quantità di grasso e di proteine. Gli alimenti da evitare sono carni grasse quali il manzo, l'agnello, l'anatra, i prodotti caseari, alimenti a rapida cottura ed oli idrogenati vegetali, cibi già preparati e pasti veloci.
· Evitare additivi artificiali quali: dolcificanti, coloranti, condimenti e conservanti.
· Evitare eccessive quantità di alcol e caffeina.
· Bere almeno 2 litri di acqua al giorno.
Gli oli di pesce (acidi grassi omega-3) possono migliorare la sintomatologia dell’ endometriosi. Gli oli di pesce contenuti in salmone, trota, sgombro, aringhe e sardine aumentano la produzione di eicosanoi e migliorano i sintomi dell’endometriosi.
http://www.assoendometriosi.it/contents.php?set=37
Visitate il forum dell'Assoendometriosi e iscrivetevi >> http://www.assoendometriosi.it/forum/index.php
La dieta per migliorare la funzionalità del fegato include:
· Mangiare abbondante fibre, frutta fresca e verdure che contengono sostanze nutrienti quali vitamina C, vitamina E e carotenoidi.
· Limitare la quantità di grasso e di proteine. Gli alimenti da evitare sono carni grasse quali il manzo, l'agnello, l'anatra, i prodotti caseari, alimenti a rapida cottura ed oli idrogenati vegetali, cibi già preparati e pasti veloci.
· Evitare additivi artificiali quali: dolcificanti, coloranti, condimenti e conservanti.
· Evitare eccessive quantità di alcol e caffeina.
· Bere almeno 2 litri di acqua al giorno.
Gli oli di pesce (acidi grassi omega-3) possono migliorare la sintomatologia dell’ endometriosi. Gli oli di pesce contenuti in salmone, trota, sgombro, aringhe e sardine aumentano la produzione di eicosanoi e migliorano i sintomi dell’endometriosi.
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Mar 31 Gen 2012, 23:08
Leggo alcune testimonianze di donne affette da vulvodinia con concomitante endometriosi..vi copioincollo quel che ho appena scritto su alfemminile:
Ciao, paiono esserci correlazioni. Se è vero che fibromialgia, vulvodinia, endometriosi sono polineuropatie periferiche [correlate agli squilibri ormonali], si apre un nuovo capitolo d'indagine. Posso chiederti se hai mai assunto estroprogestinici di sintesi (pillola, cerotto..)?
la discussione è qui
Le donne con endo e vv si facciano avanti, confrontiamoci!
Ciao, paiono esserci correlazioni. Se è vero che fibromialgia, vulvodinia, endometriosi sono polineuropatie periferiche [correlate agli squilibri ormonali], si apre un nuovo capitolo d'indagine. Posso chiederti se hai mai assunto estroprogestinici di sintesi (pillola, cerotto..)?
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Mar 13 Mar 2012, 13:22
Aida a me è stata diagnostica, una decina di anni fa, una sospetta endometriosi. La ginecologa non mi ha fatto fare esami particolari, l'ha"diagnostica" quando, ad una visita di controllo, le ho riferito che le ultime due mestruazioni erano state particolarmente dolorose.
Mi ha prescritto Flaminase ( è un antifiammatorio), 1 pastiglia al giorno dal 1°al 15° giorno e 2 dal sedicesimo fino al ciclo, da aumentare fino ad un massimo di tre pastiglie in caso di dolore. Successivamente, è passate a 2 pastiglie al giorno costanti. In effetti stavo molto meglio, avevo solo un po' di dolore il primo giorno del ciclo, ma sopportabile.
Improvvisamente, senza giustificato motivo, tre anni fa, la dott.ssa mi ha tolto il Flaminase. In ogni caso, dopo la cura, il periodo del ciclo non è comunque più doloroso, a parte il primo giorno( di solito, se il dolore è forte prendo un mesulid).
Ho voluto parlare di questa "cura" perchè ne ho discusso con Pesce sabato, il quale- onestamente- non mi sembrava molto convinto della sua validità.
Non so se il flaminase sia una ulteriore buco nell'acqua della mia ginecologa , e se effettivamente io fossi affetta da endometriosi, ma mi sembrava comunque doveroso da parte mia riportare questa testimonianza.
Mi ha prescritto Flaminase ( è un antifiammatorio), 1 pastiglia al giorno dal 1°al 15° giorno e 2 dal sedicesimo fino al ciclo, da aumentare fino ad un massimo di tre pastiglie in caso di dolore. Successivamente, è passate a 2 pastiglie al giorno costanti. In effetti stavo molto meglio, avevo solo un po' di dolore il primo giorno del ciclo, ma sopportabile.
Improvvisamente, senza giustificato motivo, tre anni fa, la dott.ssa mi ha tolto il Flaminase. In ogni caso, dopo la cura, il periodo del ciclo non è comunque più doloroso, a parte il primo giorno( di solito, se il dolore è forte prendo un mesulid).
Ho voluto parlare di questa "cura" perchè ne ho discusso con Pesce sabato, il quale- onestamente- non mi sembrava molto convinto della sua validità.
Non so se il flaminase sia una ulteriore buco nell'acqua della mia ginecologa , e se effettivamente io fossi affetta da endometriosi, ma mi sembrava comunque doveroso da parte mia riportare questa testimonianza.
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Seaprose per endometriosi
Mar 13 Mar 2012, 15:11
Ritengo che la tua dottoressa abbia agito molto bene, e difatti hai avuto un miglioramento! Si tratta di Seaprose, un enzima proteolitico a base di Aspergillus melleus; vi allego un file esplicativo, ma potere anche leggere qui: http://www.algovitshop.com/Notizia/20/Antinfiammatori__l_alternativa_naturale.html
Il file parla anche di endometriosi
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Mar 11 Set 2012, 12:02
Le cure naturali effettuate per endometriosi (andiamo indietro di almeno 12 anni ) sono state:
-massaggi shiatsu effettuati da terapista indiana molto competente
-assunzione quotidiana di tisane a base di achillea e alchemilla (ora sono difficili da reperire, a volte si trovano ancora le gocce idroalcoliche)
-attualmente cura a base di KIROGEN (una sostanza che contiene acidolo folico, manganese, mio-inositolo) che pare sia buono anche per la policistosi ovarica ma non ho abbastanza elementi per poter dire se fa effetto oppure no)
-massaggi shiatsu effettuati da terapista indiana molto competente
-assunzione quotidiana di tisane a base di achillea e alchemilla (ora sono difficili da reperire, a volte si trovano ancora le gocce idroalcoliche)
-attualmente cura a base di KIROGEN (una sostanza che contiene acidolo folico, manganese, mio-inositolo) che pare sia buono anche per la policistosi ovarica ma non ho abbastanza elementi per poter dire se fa effetto oppure no)
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 23 Set 2012, 22:25
Aida ho trovato questo articolo...può essere interessante...dagli un'occhiata, se non va bene ovviamente toglilo ;)
- Aida Blanchett
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 23 Set 2012, 22:32
Non leggo nulla Jid!
- jidan
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 23 Set 2012, 22:37
non mi ha messo l'allegato! Riprovo!
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 23 Set 2012, 22:39
Lo vedo, ora me lo leggo online, grazie!!
- jidan
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 23 Set 2012, 22:45
Grazie a te!! Vorrei sapere poi che ne pensi...vista la correlazione tra l'eliminazione di alcuni alimenti di cui le ragazze erano intolleranti e la diminuzione del dolore e dell'infiammazione (e anche dei disturbi vaginali)!
- Aida Blanchett
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 23 Set 2012, 22:49
sì, poi posterò le mie considerazioni!
- Aida Blanchett
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Lun 01 Ott 2012, 23:39
Letto il PDF, concordo assolutamente con l'evitare i cibi in scatola (feci la ricerca sull'istamina due anni fa), e sul licopene: magari stare un po' indietro col pomodoro, evitare come la peste la roba in scatola (meglio se sotto vetro ma occhio ai conservanti e agli olii); preferire tutti cibi biologici (i pesticidi, gli antibiotici e gli ormoni fanno danni gravissimi al nostro sistema, non solo ormonale!!). Nel complesso, 10+ e w i legumi. Sulla soja, credo manchino ulteriori approfondimenti, nel frattempo, limitarne l'assunzione, anche se fa benissimo.
- jidan
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 07 Ott 2012, 11:53
Grazieee
- Aida Blanchett
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Il sito dedicato all'Endometriosi di Veronica Prampolini ❖ Vulvodinia.info
Ven 08 Mar 2013, 15:41
Il sito dedicato all'Endometriosi di Veronica Prampolini: www.donneaffettedaendometriosi.it
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Endometriosi e vestibolite vulvare
Gio 18 Apr 2013, 12:11
Mi unisco alle testimonianze sulla combinazione di queste due malattie, se può essere utile. Da che ricordi ho sempre avuto dolori mestruali molto forti che se non presi in tempo, ovvero curati ai primi sintomi con antidolorifici, mi davano anche vomito e diarrea. Il mio ciclo era inoltre molto irregolare, talvolta poteva saltarmi anche tre mesi. Tutto questo è sempre stato considerato normale, anche mia madre e mia nonna mi riferivano di aver sofferto dello stesso disturbo prima di avere figli, quindi per me era una cosa fastidiosa, ma normale. Ho letto nel forum che invece il forte dolore può non essere normale ed essere invece la spia dell'endometriosi. Quando dopo molti anni di dolore ai rapporti sessuali e alle visite ginecologiche, mi sono rivolta alla mia attuale ginecologa, la prima cosa che mi ha detto è che probabilmente, oltre alla vestibolite, avevo anche l'endometriosi. Mi ha fatto fare una ecografia interna da un ecografista specializzato che ha confermato la diagnosi, anche se ha sottolineato che non si trattava di una forma grave. La mia dottoressa mi ha dato quindi due integratori Regobasic e Omega 3 (Novomega). Nel frattempo, visto che stavo facendo l'agopuntura per l'emicrania, la dottoressa che me la pratica mi ha anche applicato, durante le solite sedute, degli aghi per l'endometriosi. A distanza di un anno dalla cura la mia ginecologa mi ha detto che l'endometriosi è migliorata (la vestibolite ahimé ancora no, ma ci sto lavorando), il ciclo è tutto sommato regolare e molto meno doloroso. Una volta addirittura, fatto del tutto eccezionale per me, non sono dovuta ricorrere a nessun farmaco il primo giorno del ciclo, quando solitamente sarei piegata in due dal dolore se non prendessi il Buscofen. Il giorno prima che mi venisse il ciclo, è stata una coincidenza, ho fatto una seduta di agopuntura...non so se il merito va tutto attribuito a questo però va sicuramente tenuto presente quanto possa aiutare chi soffre di forti dolori mestruali e non si vuole imbottire di farmaci. Insomma per concludere: la mia endometriosi, se ecografista e ginecologa hanno visto giusto diagnosticandomela, è molto migliorata con integratori (vedi sopra), agopuntura e alimentazione sana. A chiosa di questo messaggio voglio sottolineare che così come per la vestibolite anche l'endometriosi mi è stata diagnosticata dopo 10 anni di visite in cui i medici mi dicevano che il mio dolore era psicosomatico e che dovevo semplicemente rilassarmi!!!!!!
- Aida Blanchett
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Gio 18 Apr 2013, 17:20
Grazie a nome di tutte le donne per questa preziosa testimonianza!
- doreen89
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 29 Mar 2015, 00:26
ragazze ho bisogno di voi...a mia sorella è stata diagnosticata l'endometriosi a 30 anni, nonostante lei soffrisse da sempre di dolori che la facevano piegare in due quando aveva il ciclo e molte volte gli antinfiammatori non le davano alcun sollievo. prima che le venisse diagnosticata l'endometriosi ha sofferto di vaginismo (così hanno detto), non riusciva ad avere rapporti e non riusciva a fare neanche una semplice visita ginecologica; il suo era vaginismo di quarto grado, non passava neanche un dito. ha subito intrapreso un percorso psicoterapeutico con una psicologa che le ha insegnato degli esercizi di rilassamento tra cui training autogeno di shultz, in aggiunta ha preso psicofarmaci per un po'. la cosa si è risolta in meno di un anno. dopo esser riuscita a farsi visitare dal ginecologo le è stata diagnosticata l'endometriosi ed è stata operata in laparoscopia, le hanno ripulito un bel po': c'erano delle cisti intorno alle ovaie, il peritoneo era pieno, il daglas, ecc. subito dopo l'intervento le è stata prescritta la pillola, perchè dicono che sia l'unica terapia attualmente in uso per bloccare il ciclo e di conseguenza l'infiammazione che si forma nei tessuti circostanti e per evitare ulteriori interventi. da allora va molto meglio per quanto riguarda i dolori anche se accusa spesso dolori forti al nervo sciatico (ora non sappiamo se tali dolori siano causa dell'endometriosi o semplicemente una debolezza del nervo che abbiamo tutti in famiglia, mia madre, io, mio fratello.) il punto è che mi ha rivelato che sta tornando ad avere i problemi del vaginismo, non riesce più ad avere rapporti, tutto come prima insomma. io non sono mai stata del tutto convinta che fosse vaginismo da quando l'ultima volta che è andata a fare un controllo per l'endometriosi avevo capito che la visita ginecologica le continua a dare problemi...e poi secondo me se la causa del vaginismo che è legata a fattori psicologici era stata superata, com'è possibile che si ripresenti il problema? io vorrei aiutarla ma non so come fare, le ho fatto leggere tutto sulla vulvodinia, lei dice che il problema è solo durante i rapporti, però anche se ci sentiamo tramite whatsapp (perchè non vive in italia) capisco che non sta bene; tra l'altro è piena di dolori diffusi in tutto il corpo, vorrei tanto poterle consigliare un ginecologo che conosca bene l'endometriosi e la vulvodinia e che possa aiutarla dal momento che la pillola anticoncezionale che prende non si può abbinare al tipo di farmaci che usiamo noi. qui nel forum non sono riuscita a trovare testimonianze di donne che soffrono di entrambe le cose e che si siano rivolte a dottori esperti.io le ho consigliato osteopatia, agopuntura, ma lei abita in romania e lì non c'è praticamente nulla non sa di chi fidarsi, non vive in città. se qualcuna di voi mi può consigliare o darmi nominativi, parlo di dottori italiani ovviamente....non so se tra i dottori elencati in forum c'è qualcuno che si occupa anche di endometriosi, forse l'unica è la graziottin ma scusate i termini, ma per me quella dottssa è una "strozzina", non se la possono permettere in tanti. aspetto vostre risposte grazie.
- alechim
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 29 Mar 2015, 15:27
Ciao doreen,
da quello che ho capito tua sorella ha problemi solo durante i rapporti. Beh! vale lo stesso anche per me ma, mi è stata diagnosticata la vestibolite vulvare e non il vaginismo, da due medici che la malattia la conoscono molto bene ( dott Cirillo e dott Spano).
Forse dovrebbe farsi fare un controllo più accurato, attenzionando il vestibolo, la vulva e la forchetta.
La grazziottin la eviterei. Non ne ho sentito parlare bene...
da quello che ho capito tua sorella ha problemi solo durante i rapporti. Beh! vale lo stesso anche per me ma, mi è stata diagnosticata la vestibolite vulvare e non il vaginismo, da due medici che la malattia la conoscono molto bene ( dott Cirillo e dott Spano).
Forse dovrebbe farsi fare un controllo più accurato, attenzionando il vestibolo, la vulva e la forchetta.
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 29 Mar 2015, 15:47
Grazie alechim. Io sto cercando di convincerla a farsi visitare da uno specialista competente in entrambe le patologie. Ma tu come fai x la terapia, hai sospeso la pillola?
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 29 Mar 2015, 16:09
Ciao Doreen,
ho letto la storia di tua sorella e forse le consiglierei una visita da un medico che sappia riconoscere, qualora ci fosse, la vulvodinia. Negli anni, come molte di noi hanno sperimentato sulla loro pelle, il termine vaginismo è stato usato in modo alquanto superficiale, ricollegando il tutto, come hanno fatto per tua sorella, ad un problema psicologico. Ora, io non sono un medico e mi posso esprimere solo per quello che leggo da te, ma io una visita da uno specialista in vulvodinia la farei a maggior ragione visto che la sua situazione è alquanto complessa. Io a suo tempo scelsi una via che oggi ahimé non è più percorribile, ma in forum troverai sicuramente medici competenti che possano dare un'altro parere sulla problematica di tua sorella. Se confermeranno il vaginismo saprà come affrontarlo di nuovo, se fosse vulvodinia però potrebbe percorrere altre strade. Il fatto che abbia dolore solo ai rapporti non esclude la vulvodinia, io avevo solo quelli...Sulla Graziottin la penso come te... Facci sapere e dille da parte nostra di non mollare! Non ci si deve arrendere al dolore!
Un
ho letto la storia di tua sorella e forse le consiglierei una visita da un medico che sappia riconoscere, qualora ci fosse, la vulvodinia. Negli anni, come molte di noi hanno sperimentato sulla loro pelle, il termine vaginismo è stato usato in modo alquanto superficiale, ricollegando il tutto, come hanno fatto per tua sorella, ad un problema psicologico. Ora, io non sono un medico e mi posso esprimere solo per quello che leggo da te, ma io una visita da uno specialista in vulvodinia la farei a maggior ragione visto che la sua situazione è alquanto complessa. Io a suo tempo scelsi una via che oggi ahimé non è più percorribile, ma in forum troverai sicuramente medici competenti che possano dare un'altro parere sulla problematica di tua sorella. Se confermeranno il vaginismo saprà come affrontarlo di nuovo, se fosse vulvodinia però potrebbe percorrere altre strade. Il fatto che abbia dolore solo ai rapporti non esclude la vulvodinia, io avevo solo quelli...Sulla Graziottin la penso come te... Facci sapere e dille da parte nostra di non mollare! Non ci si deve arrendere al dolore!
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 29 Mar 2015, 17:24
Forse mi sono espressa male Doreen ma, io non ho l'endometriosi. Mi pareva però giusto fare notare che nonostante tua sorella abbia dolore solo al rapporto non vuol dire che non possa esserci vestibolite vulvare. Fai in modo che possa fugare ogni dubbio
- doreen89
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 29 Mar 2015, 17:44
ciao ragazze grazie per i vostri consigli!! alechim hai ragione ho capito male io... so che la maggior parte dei dottori che sono elencati qui sono validi per una corretta diagnosi di vulvodinia, potrei consigliare a mia sorella anche il dottore che sta seguendo me...il punto è che se male auguratamente dovesse confermare la vulvodinia, non si può far passare in secondo piano l'endometriosi la cui cura ad oggi consigliata è la pillola anticoncezionale che fa "a botte" per così dire con i farmaci utilizzati per il trattamento della vulvodinia. a sua volta la pillola è controindicata nelle pazienti con vulvodinia come voi sapete benissimo. il mio più grande punto interrogativo è: quale tra questi dottori ha trattato pazienti con entrambe le patologie? cmq continuerò a cercare anche sui forum dell'endometriosi, vediamo se esce fuori qualche nominativo
- Aida Blanchett
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Mer 01 Apr 2015, 00:30
La pillola non è l'unica risposta e io invito tutte coloro che soffrono di Endometriosi sospetta o dichiarata da un medico esperto a collegarsi con le nostre amiche di AssoEndomentriosi per aiuto, informazione e sostegno. Vulvodinia, endometriosi, disfunzioni della Pelvi, è tutto un co-morbilismo da studiare, ascoltare, abbracciare! http://www.assoendometriosi.it/
- river
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Gio 12 Nov 2015, 23:07
Eccomi, presente. Endo+vulvo (o così pare)... una tragedia!
Doreen, in Italia ci sono molti centri specializzati in endometriosi, tua sorella potrebbe iniziare da uno di questi. Dove son stata io, però, non hanno dato importanza alla vulvodinia, limitandosi solo all'endometriosi. Sarebbe utile trovare uno specialista in entrambe, ma per ora non so se ce ne sono.
Anche io come tua sorella sono "in cura" (cura non è, non c'è cura) con la pillola ed è il mio grande incubo; ci sono altri farmaci tra le possibili terapie, ma si parla di grossi effetti collaterali, più che la pillola. Ti farò sapere, quando farò la prima visita con uno specialista per la vulvodinia, cosa mi diranno riguardo alla pillola e alle possibili terapie.
Doreen, in Italia ci sono molti centri specializzati in endometriosi, tua sorella potrebbe iniziare da uno di questi. Dove son stata io, però, non hanno dato importanza alla vulvodinia, limitandosi solo all'endometriosi. Sarebbe utile trovare uno specialista in entrambe, ma per ora non so se ce ne sono.
Anche io come tua sorella sono "in cura" (cura non è, non c'è cura) con la pillola ed è il mio grande incubo; ci sono altri farmaci tra le possibili terapie, ma si parla di grossi effetti collaterali, più che la pillola. Ti farò sapere, quando farò la prima visita con uno specialista per la vulvodinia, cosa mi diranno riguardo alla pillola e alle possibili terapie.
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Gio 12 Nov 2015, 23:36
Ciao river, sono stata di recente ad un convegno sull' endometriosi nella mia regione...so bene che la pillola non è una cura ma serve a tenere a bada la malattia e a evitare recidive al fine di evitare l'intervento. Mia sorella ne ha già fatto uno perciò non si può permettere di sospendere. Le ho consigliato più volte di rivolgersi ad altri centri ma per motivi economici ha deciso di rimanere sulla sua strada...tutto sommato x quanto riguarda l'endometriosi sta bene... farà a breve una risonanza al nervo sciatico per escludere che i focolai endometriosici si stiano formando attorno al nervo. ..ma molto probabilmente è un problema legato a fibromialgia visto che ha sempre dolori diffusi nel corpo, cefalea ecc. Purtroppo dalle mie parti è anche difficile trovare qualcuno che faccia diagnosi di fibromialgia. Come hai detto tu non è facile trovare un ginecologo che sappia affrontare entrambe le patologie...secondo il mio parere se sulla pillola non si può intervenire, per lo meno per quanto riguarda la vulvodinia ci sono protocolli terapeutici che non fanno uso di farmaci e si avvalgono di terapie manuali che agiscono sulla contrattura muscolare. La dottssa Gariglio potrebbe aiutarti in questo senso...non so per l'endometriosi. Ti auguro di trovare un bravo dottore che ti sappia consigliare su entrambe le malattie , in modo che tu possa aiutare le altre formine che si trovano nella tua stessa condizione. Tieniamoci aggiornate
- river
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 15 Nov 2015, 21:30
Doreen, assolutamente vi aggiorno! :)
La mia situazione è molto simile a quella ti tua sorella, anche io sono già stata operata una volta per l'endometriosi e per questo non posso sospendere la pillola, ho il terrore che si riformino nuove "bestiacce". E idem per la fibromialgia... anche io cefalee e dolori in tutto il corpo, sembra sia un'accoppiata molto diffusa endo+fibro(e a questo punto... +vulvo!). Il problema è proprio che ogni cosa ha il suo specialista e non esiste un "tuttologo"...
Domani proverò a chiamare proprio la Gariglio e vediamo se e quando potrà vedermi. Incrociamo le dita :)
La mia situazione è molto simile a quella ti tua sorella, anche io sono già stata operata una volta per l'endometriosi e per questo non posso sospendere la pillola, ho il terrore che si riformino nuove "bestiacce". E idem per la fibromialgia... anche io cefalee e dolori in tutto il corpo, sembra sia un'accoppiata molto diffusa endo+fibro(e a questo punto... +vulvo!). Il problema è proprio che ogni cosa ha il suo specialista e non esiste un "tuttologo"...
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- Myrimimma
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Gio 28 Apr 2016, 11:28
Ciao a tutte! Sono nuova nel forum, anche io soffro di endometriosi e allo stesso tempo di vulvodinia. I primi sintomi di vulvodinia ho iniziato ad averli a maggio 2014, mentre l'endometriosi mi è stata diagnosticata purtroppo molto tardi rispetto ai sintomi che ho sempre avuto, circa 4 anni ci sono voluti. Io ho 23 anni e a 21, ottobre 2013, sono stata operata inutilmente da un ginecologo incompetente di cui mi fidavo per un utero retroversoflesso che secondo lui creava questi dolori, neanche durante l'intervento è stato capace di accorgersi della presenza dell'endo. Così un anno dopo a ottobre 2014 sono andata da un ginecologo di Genova che si è ovviamente alterato e subito mi ha detto che soffrivo di questa patologia e mi ha prescritto immediatamente la pillola. In ogni caso i dolori della vulvodinia si erano già presentati a maggio 2014, per questo penso siano dovuti all'intervento inutile del 2013. Ora sto effettuando delle sedute da una brava osteopata, stamattina la terza, vedremo se ci saranno miglioramenti, ma per ora niente.
- lollina88
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Vestibolodinia e adenomiosi
Dom 16 Set 2018, 16:38
Salve a tutte ragazze,
sono nuova del Forum ma lo seguo già da anni e ringrazio del lavoro che fate perché aiutate tantissime persone.
Spero di scrivere nella sezione giusta.
Ad ogni modo, io soffro di vestibolodinia da molto tempo anche se la vera diagnosi mi è stata fatta nel 2013 dopo circa 2 anni di sofferenza.
Ho trovato aiuto dapprima nel Dott. Del Sorbo dermatologo e poi nel Dott Aponte urologo, grazie alle preziose informazioni di questo forum.
Sono migliorata grazie alle terapie manuali anche se poi ho dovuto interrompere per motivi personali.
Ad oggi però ho un problema che mi affligge. Negli ultimi anni i miei dolori mestruali sono peggiorati a tal punto che nemmeno gli antidolorifici hanno fatto effetto e questo luglio mi sono fatta coraggio e ho fatto una visita ginecologica per l'endometriosi. Dall'ecografia non è risultato nulla di anormale a parte un leggero ispessimento di una parete dell'utero che il dottore ha classificato come Adenomiosi. Tuttavia per essere sicuro mi ha indirizzato presso una sua collega per eseguire un'ecografia in 3d che gli possa confermare la diagnosi.
Le opzioni che mi ha posto sul tavolo sono due: in caso di conferma di Adenomiosi dovrei optare per una terapia in continuo con DIENOGEST, nel caso in cui si tratti di fibrosi localizzata invece dovrei assumere la pillola.
Ora la mia domanda è questa: prendendo la pillola non rischio di peggiorare la mia vestibolodinia? Il medico mi ha detto che l'unica soluzione è la pillola in entrambi i casi. Io ho già assunto la yasmin per 6 mesi nel lontano 2012 proprio per i dolori mestruali prescrittami dal ginecologo che avevo allora. Tuttavia sia il dermatologo che l'urologo mi hanno sconsigliato di assumerla.
Grazie a chi magari mi saprà aiutare a dissipare questo mio dubbio.
sono nuova del Forum ma lo seguo già da anni e ringrazio del lavoro che fate perché aiutate tantissime persone.
Spero di scrivere nella sezione giusta.
Ad ogni modo, io soffro di vestibolodinia da molto tempo anche se la vera diagnosi mi è stata fatta nel 2013 dopo circa 2 anni di sofferenza.
Ho trovato aiuto dapprima nel Dott. Del Sorbo dermatologo e poi nel Dott Aponte urologo, grazie alle preziose informazioni di questo forum.
Sono migliorata grazie alle terapie manuali anche se poi ho dovuto interrompere per motivi personali.
Ad oggi però ho un problema che mi affligge. Negli ultimi anni i miei dolori mestruali sono peggiorati a tal punto che nemmeno gli antidolorifici hanno fatto effetto e questo luglio mi sono fatta coraggio e ho fatto una visita ginecologica per l'endometriosi. Dall'ecografia non è risultato nulla di anormale a parte un leggero ispessimento di una parete dell'utero che il dottore ha classificato come Adenomiosi. Tuttavia per essere sicuro mi ha indirizzato presso una sua collega per eseguire un'ecografia in 3d che gli possa confermare la diagnosi.
Le opzioni che mi ha posto sul tavolo sono due: in caso di conferma di Adenomiosi dovrei optare per una terapia in continuo con DIENOGEST, nel caso in cui si tratti di fibrosi localizzata invece dovrei assumere la pillola.
Ora la mia domanda è questa: prendendo la pillola non rischio di peggiorare la mia vestibolodinia? Il medico mi ha detto che l'unica soluzione è la pillola in entrambi i casi. Io ho già assunto la yasmin per 6 mesi nel lontano 2012 proprio per i dolori mestruali prescrittami dal ginecologo che avevo allora. Tuttavia sia il dermatologo che l'urologo mi hanno sconsigliato di assumerla.
Grazie a chi magari mi saprà aiutare a dissipare questo mio dubbio.
- Aida Blanchett
Elena Tione Presidente VULVODINIA.INFO ONLUS - Qualifica professionale :
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Anche quest'anno non dimenticarti delle oltre 4 milioni di italiane che soffrono di vulvodinia!
Il tuo 5 per Mille per 1 donna su 7 Codice Fiscale 97 82 56 90 585
• Non sono un medico.
Tutti i consigli vanno seguiti sotto la propria respons-abilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli e autorizzazioni può legalmente ed eticamente sostituirsi.
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Ven 21 Set 2018, 20:43
https://www.vulvodiniapuntoinfo.com/t35-pillola-vulvodinia-colpevole-vulvodinia-info?highlight=pillola
- lollina88
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Dom 23 Set 2018, 20:31
Grazie Aida. Ho letto le informazioni relative alla pillola ma comunque il mio dubbio se assumerla o meno permane.
Ho fatto l'ecografia e mi hanno confermato di avere l'Adenomiosi, che sarebbe uno stadio iniziale di endometriosi. Per tenere a bada la malattia dovrei prendere la pillola. Questa settimana tornerò dal ginecologo per discutere della terapia. Se mi prescriverà la pillola a base di Dienogest, non avrò più il ciclo e andrò in una sorta di menopausa indotta e questa cosa mi spaventa.
Alla fine il mio problema riguarda il dolore mestruale che ormai è diventato invalidante e non so più come affrontarlo.
Ho fatto l'ecografia e mi hanno confermato di avere l'Adenomiosi, che sarebbe uno stadio iniziale di endometriosi. Per tenere a bada la malattia dovrei prendere la pillola. Questa settimana tornerò dal ginecologo per discutere della terapia. Se mi prescriverà la pillola a base di Dienogest, non avrò più il ciclo e andrò in una sorta di menopausa indotta e questa cosa mi spaventa.
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- Aida Blanchett
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Gio 11 Ott 2018, 17:35
Sì, capisco bene la situazione che stai vivendo. Tutto ciò che mi sento di dirti è di confrontarti sempre con il Medico e informarti sui pro e i contro. E' il tuo corpo, si merita amore. Fammi sapere come stai
- lollina88
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Gio 11 Ott 2018, 18:22
Ciao Aida,
volevo aggiornarti sulla situazione: sono tornata dal ginecologo che mi ha prescritto la pillola Visanne a base di dienogest come previsto.
Il dottore mi ha avvertito circa i possibili effetti collaterali come spotting continuo durante il primo mese di assunzione e mi ha detto comunque di assumerla per 3-4 mesi.
Dalle informazioni che ho appreso in rete ci sono pareri discordanti. In linea generale, da quanto ho potuto capire, la Visanne è meglio tollerata rispetto ad altre pillole perché è a base di progesterone, l'ormone naturale che abbiamo nel nostro corpo.
Tuttavia non l'ho ancora acquistata in quanto vorrei fare una prova con il succo di Noni che ho preso sul sito della Deakos.
Nel caso non veda miglioramenti, proverò con la Visanne.
volevo aggiornarti sulla situazione: sono tornata dal ginecologo che mi ha prescritto la pillola Visanne a base di dienogest come previsto.
Il dottore mi ha avvertito circa i possibili effetti collaterali come spotting continuo durante il primo mese di assunzione e mi ha detto comunque di assumerla per 3-4 mesi.
Dalle informazioni che ho appreso in rete ci sono pareri discordanti. In linea generale, da quanto ho potuto capire, la Visanne è meglio tollerata rispetto ad altre pillole perché è a base di progesterone, l'ormone naturale che abbiamo nel nostro corpo.
Tuttavia non l'ho ancora acquistata in quanto vorrei fare una prova con il succo di Noni che ho preso sul sito della Deakos.
Nel caso non veda miglioramenti, proverò con la Visanne.
- Aida Blanchett
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Re: Endometriosi ❖ Vulvodinia.info
Sab 13 Ott 2018, 18:28
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