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Dolore neuropatico, dalla terapia farmacologica alle tecniche interventistiche
Gio 30 Apr 2015, 18:17
Dolore neuropatico, dalla terapia farmacologica alle tecniche interventistiche
Il dolore neuropatico è stato recentemente ridefinito dall’Associazione Internazionale per lo studio del dolore come dolore causato da una lesione o disturbo del sistema somatosensoriale. Una recente revisione sistematica della letteratura, pubblicata dalla Mayo Foundation for Medical Education and Research, ha fatto il punto della situazione sui trattamenti disponibili per i soggetti affetti da questa patologia.
Il dolore neuropatico è causa di numerosi disturbi del sistema nervoso centrale e include varie condizioni croniche che, insieme, interessano almeno l’8% della popolazione.
All’insorgenza del dolore neuropatico contribuiscono vari meccanismi inclusa un’aberrante attività ectopica dei nervi nocicettivi, sensibilizzazione periferica e centrale, modulazione inibitori alternata e attivazione patologica della microglia.
Un’attenta valutazione clinica di questo dolore richiede l’esame fisico e della storia clinica del paziente per identificare segni e sintomi.
In molti casi, sono necessarie analisi di laboratorio aggiuntive per identificare l’eziologia e guidare il trattamento.
I trattamenti disponibili forniscono solo sollievo sintomatico e possono includere terapie farmacologiche, non farmacologiche e interventistiche.
Ci sono numerose evidenze per il trattamento farmacologico, e al momento i trattamenti di prima linea includono antidepressivi (agenti triciclici e inibitori del reuptake della serotonina-norepinefrina) e anticonvulsivanti (gabapentin e pregabalin).
I farmaci antidepressivi riducono il dolore sia in soggetti depressi che non depressi, suggerendo un meccanismo analgesico indipendente; questi farmaci, inoltre, apportano benefici aggiuntivi come il trattamento della depressione concomitante e dei disturbi del sonno collegati al dolore.
Comprendono numerose molecole dai più vecchi antidepressivi triciclici (TCAs, amitriptilina, nortriptilina e imipramina), inibitori del reuptake della serotonina (es. fluoxetina), SNRI, inibitori delle monoamminossidasi e altri.
Possibili meccanismi della loro azione sul dolore includono un’aumentata disponibilità sovraspinale di norepinefrina, attivazione di recettori, mu e delta, endogeni degli oppioidi, blocco del canale al sodio e inibizione del recettore NMDA.
Molti anticonvulsivanti sono stati studiati nel dolore neuropatico ma solo gli antagonisti del canale al calcio alfa-2-delta ligando, gabapentin e pregabalin, sono ad oggi raccomandati come prima linea di trattamento. Altri anticonvulsivanti, come carbamazepina e oxcarbazepina, sono invece spesso utilizzati come prima linea di trattamento nella nevralgia trigeminale.
Recenti meta-analisi hanno valutato l’efficacia analgesica degli oppioidi sul dolore neuropatico ma spesso si va incontro a dei bias dovuti a studi troppo piccoli, breve durata di trattamento etc. Recenti report di consenso hanno raccomandato gli oppioidi come seconda o terza linea di trattamento per questa forma di dolore sia per la non accertata efficacia e sia per il potenziale di abuso.
Come seconda linea di trattamento le linee guida raccomandano l’utilizzo del cerotto di capsaicina all’8%,del cerotto di lidocaina, del tramadolo. La tossina botulinica è indicata come terza linea di trattamento.
Ci sono dei pazienti che non rispondono al trattamento farmacologico da solo e che necessitano di una contemporanea terapia non farmacologica o anche da sola; in questo caso il dolore è definito come refrattario.
Tecniche interventistiche per la gestione del dolore neuropatico includono blocco spinale, stimolazione del midollo, medicazione intratecale e interventi neurochirurgici.
In realtà evidenze dell’efficacia della gestione interventistica su questo dolore sono limitate. Non più del 40-60% dei pazienti ottengono un sollievo anche solo parziale dal dolore. Quindi è stata formulato una debole raccomandazione per il dolore neuropatico cronico con la stimolazione del midollo per la radicolopatia cronica e per la CRPS (complex regional pain syndrome) di tipo I.
In conclusione, il dolore neuropatico va attentamente valutato nel singolo paziente. La prima linea di trattamento, come da linee guida, include l’utilizzo di antidepressivi o anticonvulsivanti. Nel caso in cui la terapia farmacologica non abbia effetto, come il caso dei soggetti refrattari allora si passa a trattamenti non farmacologici ed in alcuni casi a tecniche interventistiche, per le quali le evidenze sono pero’ ancora scarse.
Emilia Vaccaro
Gilron I. et al. Neuropathic Pain: Principles of Diagnosis and Treatment. SYMPOSIUM ON PAIN MEDICINE. Mayo Clin Proc. n April 2015;90(4):532-545 n http://dx.doi.org/10.1016/j.mayocp.2015.01.018. www.mayoclinicproceedings.org n ª 2015 Mayo Foundation for Medical Education and Research
Fonte: Pharmastar
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Re: Dolore neuropatico, dalla terapia farmacologica alle tecniche interventistiche
Gio 30 Apr 2015, 20:16
quando descrive il trattamento nella nevralgia trigeminale parla del trigemino ??
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