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Beodicea scritto il: 1.12.2010 alle 20:27
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La storia di Graziana Diana è una storia comune. Scioccante? No, è la realtà. La vulvodinia, la vestibulodinia, queste sintomatologie dolorose/brucianti che io preferisco racchiudere nell’acronimo SVV (Sindrome Vulvo-Vestibolare) non sono una malattia “d’élite”, non si tratta di una cosiddetta “patologia rara”: la SVV è una sindrome tanto diffusa quanto misconosciuta! Iniziai a soffrirne nell’ormai lontano 2001, avevo 23 anni, nessuno seppe darmi delle risposte, la mia carriera universitaria distrutta, così come le relazioni sociali e affettive. Una montagna di denari e tempo spesa inutilmente fra ginecologi, dermatologi, persino psicoterapeuti. Ho ricevuto la prima diagnosi solo nel 2005, e sono comunque andata avanti nel calvario poiché non mi veniva proposta alcuna terapia, se non quella di cercare! E io ho cercato, non ho mollato. In nessun luogo reale o virtuale che dir si voglia ho trovato un punto d’appoggio, un punto di infos, un aiuto concreto. Dunque, mi son detta, lo creo io. Così ho creato un sito/forum incoraggiata da Rosanna, l’infermiera in gambissima di cui parla Graziana, http://vulvodiniapuntoinfo.forumotion.com.
E’ ora che ogni medico sappia riconoscere la patologia e la sappia trattare, è ora che le donne, anche giovanissime purtroppo, non siano lasciate sole nel loro dolore, ma ricevano valido aiuto e cure mirate. Se presa in tempo, essa può regredire al 100% e si evita il viraggio da vestibulodinia a vulvodinia.
E’ ora che il dolore nascosto venga alla luce, e venga sanato. Graziana, il tuo contributo è stato importantissimo. Grazie di cuore.