- Aida Blanchett
Elena Tione Presidente VULVODINIA.INFO ONLUS - Qualifica professionale :
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Iscritto il : 17.10.10
Anno di nascita : 1977
Provincia di residenza : Roma
Comune : Roma
Storia personale : • LA MIA STORIA e la fondazione di VULVODINIA.INFO e VULVODINIA.INFO ONLUS
Anche quest'anno non dimenticarti delle oltre 4 milioni di italiane che soffrono di vulvodinia!
Il tuo 5 per Mille per 1 donna su 7 Codice Fiscale 97 82 56 90 585
• Non sono un medico.
Tutti i consigli vanno seguiti sotto la propria respons-abilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli e autorizzazioni può legalmente ed eticamente sostituirsi.
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VULVODINIA.INFO ONLUS non è e non può essere ritenuto in alcun modo responsabile dei contenuti dei messaggi presenti nel Forum, scritti e inviati autonomamente dagli Utenti sotto loro piena e totale respons-abilità.
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VULVODINIA.INFO ONLUS si riserva la facoltà, a suo insindacabile giudizio, di eliminare/modificare dal Forum i post aventi contenuto illegittimo, illegale o comunque lesivo di altrui diritti e dei contenuti ritenuti non in linea con il Regolamento completo e aggiornato della comunità.
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I gestori di VULVODINIA.INFO ONLUS non si assumono in alcun modo alcuna respons-abilità per eventuali danni derivati a persone e cose tramite i messaggi inseriti nel Forum.
No al cortisone! Cortisonici e vulvodinia (vestibolite) ❖ Vulvodinia.info
Gio 20 Ott 2011, 23:55
Non usare MAI cortisone direttamente sulle mucose!
Prf. Claudio Torresani: "evitare assolutamente di applicare farmaci (antimicotici, cortisonici, ecc.)"
La terapia con cortisonici nel trattamento della vv è si adotta per infiltrazione sottomucosa, mai con applicazione dall'esterno:
Terapia infiltrativa vestibolare: L’infiltrazione vestibolare di cortisonici associati ad anestetici locali si sono dimostrati molto utili per la cura della vulvodinia soprattutto in forme molto localizzate a livello vestibolare .L’infiltrazione porta il farmaco nella sotto-mucosa deve le terminazioni sono più addensate.
fonte: http://www.clicmedicina.it/pagine%20n%2028/vulvodinia.htm[/size]
Dovete sapere che il cortisone esercita azione lesiva sulla mucosa, probabilmente alterando il flusso sanguigno mucoso.
I danni del cortisone (auto-somministrato senza alcun senso) sulle mucose sono altissimi
http://www.medicitalia.it/consulti/Dermatologia-e-venereologia/47142/Dipendenza-pelle-da-cortisone
FARMACI CORTISONICI (CORTICOSTEROIDI)
(Cortisone, Cortisolo, Baclometasone, Flumetasone, Triamcinolone, Flunisonide, Budesonide, Fluocinolone, Fluticasone, Prednisone, Prednisolone,
Metilprednisolone, Meprednisone, Idrocortisone, Betametasone, Desametasone, Parametasone)
Categoria: Ormoni/Antiinfiammatori
Formula di struttura del Cortisolo
Meccanismo d'azione
I Cortisonici (o glucocorticoidi o corticosteroidi), di cui le forme naturali sono rappresentate da cortisone e cortisolo, prodotte nella corteccia surrenalica, sono molecole a struttura steroidea. La produzione giornaliera fisiologica di queste sostanze si aggira sui 20 mg, e i loro effetti sull'organismo sono svariati:
- effetti sul metabolismo glucidico sono rappresentati da un aumento della gluconeogenesi epatica e conseguente aumento della glicemia (effetto
diabetogeno);
- effetti sul metabolismo proteico sono di inibizione della sintesi proteica, aumento del catabolismo delle proteine, rallentamento dello sviluppo (nei bambini piccoli), osteoporosi per aumento dell'attività di riassorbimento osseo e aumento della secrezione di amminoacidi per via urinaria;
- effetti sul metabolismo dei lipidi, con aumento della lipolisi e ridistribuzione del tessuto adiposo in volto, nuca, visceri;
- aumento della ritenzione di sodio e acqua e maggiore escrezione renale di potassio;
- effetti sulla secrezione ghiandolare riguardano l'aumento di sudorazione, salivazione, maggiori secrezioni delle ghiandole sebacee e di succo gastrico
(con pericolo di ulcera);
- sul sangue si ha un aumento della coagulabilità ematica e diminuzione di linfociti ed eosinofili;
- effetti centrali possono portare a leggera stimolazione ed euforia, senso di gratificazione ma anche insonnia;
Si ipotizzano due meccanismi d'azione possibili e coesistenti:
1) interferiscono con la sintesi di proteine ed enzimi agendo a vari possibili livelli: o sulla stimolazione o inibizione nella sintesi dell'RNA, con conseguente aumento o diminuzione della sintesi delle rispettive proteine,; oppure possono stimolare enzimi del citoplasma (le proteine dette dello 'shock da calore') che permettono un aumento della sintesi proteica epatica; infine con un meccanismo metabolico possono interferire col ciclo del fosfogluconato nella trasformazione del glucoso 6 fosfato in pentoso, e conseguente riduzione della sintesi di acidi nucleici e quindi della sintesi proteica;
2) possono agire a livello delle membrane o sul materiale intracellulare, chelando il rame, prevenendo la formazione di ammine vasoattive e stabilizzando gli organelli di membrana.
I Cortisonici hanno azione antiinfiammatoria e antiallergica, principalmente per induzione della sintesi dell'enzima lipocortina, che inibisce la fosfolipasi che converte i fosfolipidi di membrana in acido arachidonico che, a sua volta, tramite gli enzimi lipoossigenasi (LOX) e cicloossigenasi (COX) viene convertito nei mediatori dell'infiammazione. Quindi l'azione antiinfiammatoria principale è differente da quella per esempio dell'acido acetilsalicilico e degli altri FANS, che agiscono inibendo gli enzimi COX, anche se si è rilevata una certa azione inibente da parte dei cortisonici sulle COX II (sono le COX inducibili e attivate in corso di infiammazione, mentre le COX sono sempre attive).
Per quanto riguarda l'azione antiallergica, i cortisonici non sono utili in caso di shock anafilattico (in tal caso si usa adrenalina) ma più che altro sono utili in un secondo momento, in quanto riducono la produzione di anticorpi (per inibizione della sintesi proteica), diminuiscono il numero di linfociti, eosinofili e basofili e inibiscono la formazione, deposito e rilascio di istamina da parte dei basofili.
Caratteristiche e impieghi
Utilizzati principalmente nella terapia antiinfiammatoria e antiallergica, in caso di asma o infiammazioni (artriti). Si usano anche per la malattia di Addison (insufficienza corticosurrenalica cronica caratterizzata da iperpigmentazioni, senso di debolezza, perdita di peso, in questi soggetti anche banali stimoli infettivi o traumatici possono portare allo shock), per le prevenzione della sindrome da rigetto (dopo trapianto d'organo, per il loro effetto immunosoppressivo) e in vari tipi di malattie del sangue e della cute.
Farmacocinetica
Sono secreti dalla corteccia surrenale (quelli naturali), oppure dati per via topica, orale o iniettabile. Legano una globulina ematica, hanno tempo di dimezzamento attorno ad 1 ora e mezza, e sono metabolizzati nel fegato e nel rene.
Effetti collaterali e avvertenze
Una singola dose di cortisomico, anche molto elevata, è praticamente priva di effetti tossici, che si hanno con la cronicità dell'impiego del farmaco.
Il problema principale che può comportare l'uso prolungato di tali farmaci è l'insufficienza surrenalica, che può divenire anche mortale.
Come i FANS,anche i cortisonici possono causare danni alla mucosa gastrica, sia per azione diretta che per interferenza col metabolismo dell'acido
arachidonico e diminuzione del numero di prostaglandine, che hanno un effetto mucoprotettivo.
Altri effetti indesiderati sono la ridistribuzione di grasso corporeo verso volto e nuca e assottigliamento muscolare (sindrome di Cushing),
l'osteoporosi, l'iperglicemia (indesiderata nei diabetici) e la diminuzione della resistenza alle infezioni, che può portare a stati come la candida
orale. Possono avere inoltre effetti mineralcorticoidi (ritenzione di sodio ed acqua per legame sui recettori dell'aldosterone) ed effetti coagulanti sul sangue. Altri effetti indesiderati sono l'aumento del tempo di cicatrizzazione delle ferite, comparsa o peggioramento dell'acne ed effetti di irsutismo.
La terapia prolungata va interrotta gradualmente; i cortisonici sono controindicati in casi di ulcera, diabete, scompenso cardiaco, osteoporosi e ipertensione.
fonte: http://www.farmacoteca.com/farmaci/farmaci_cortisonici.asp
In virtù del fatto che agiscano sulle Cox e Cox2 sono assolutamente inutili per la vulvodinia.
Creano abbassamento delle difese immunitarie causa intervento su globuli bianchi e quindi minor resistenza alle infezioni, spt micotiche.
I problemi con il cortisone
Il cortisone applicato sulla cute o dato per via sistemica esercita una immediata azione anti-dermatite con ottima soddisfazione da parte del paziente. Purtroppo essendo la DA una dermatite cronica, come la Psoriasi, quando si sospende il cortisone riappare la DA spesso in forma peggiore rispetto a prima dell’uso del cortisone stesso.
A questo punto il soggetto rimane “prigioniero“ del cortisone e ricomincia il trattamento senza riuscire a smettere. Si chiama dipendenza dal cortisone e ci si avvia verso il fenomeno della tachifilassi.
Tachifilassi
Con questo termine si intende un fenomeno tipico dell’uso di cortisone: per avere lo stesso risultato, in termini di controllo della DA, occorre applicare più cortisone o applicarlo più frequentemente. A questo punto si instaurano i danni da cortisone sia per la cute (invecchiamento precoce, secchezza, fragilità) sia per l’organismo (aumentano la glicemia, la ritenzione di liquidi, il peso, la pressione). Proseguendo ad utilizzare il cortisone, di cui non si può più fare a meno, si va incontro alla Dermatite da Cortisone (DC)
Crisi d’astinenza da Cortisone
Quando si sospende il cortisone la cute va in crisi d’astinenza da cortisone. La crisi, che si manifesta con peggioramento della dermatite, edema,
eritema, essudazione, aumento del prurito, inizia 7-10 giorni dopo la sospensione del cortisone; il ritardo di comparsa è dovuto al reservoir di cortisone nella cute.
Trattare la crisi d’astinenza da cortisone
La crisi d’astinenza da cortisone non può essere trattata. Infatti risponde solo a nuova somministrazione di cortisone. Non potendo reintrodurre il cortisone l’unico modo per alleviare i sintomi della dermatite è quello di usare la soluzione di Permanganato di Potassio per impacchi. (vedi soluzione di Permanganato di Potassio) Questo antisettico ha proprietà astringenti e antipruriginose. La crisi d’astinenza da cortisone si esaurisce in circa 30 giorni dal suo inizio.
Terminata la crisi si può passare a trattare la DA.
fonte: http://www.dermaclub.it/EducationalSub.asp?ID=40〈=
Sono ampliamente dimostrate le controindicazioni ai cortisonici topici: non devono essere utilizzati su lesioni di accertata o sospetta natura
virale, soprattutto herpetica, è controindicata l'applicazione su cute affetta da micosi, in quanto favorisce una estensione dell'infezione e facilita l'insorgenza ex novo di micosi su cute e mucose.
fonte: http://www.farmaciadimuria.it/3livello_dettaglio_new.asp?id=1935
Prf. Claudio Torresani: "evitare assolutamente di applicare farmaci (antimicotici, cortisonici, ecc.)"
La terapia con cortisonici nel trattamento della vv è si adotta per infiltrazione sottomucosa, mai con applicazione dall'esterno:
Terapia infiltrativa vestibolare: L’infiltrazione vestibolare di cortisonici associati ad anestetici locali si sono dimostrati molto utili per la cura della vulvodinia soprattutto in forme molto localizzate a livello vestibolare .L’infiltrazione porta il farmaco nella sotto-mucosa deve le terminazioni sono più addensate.
fonte: http://www.clicmedicina.it/pagine%20n%2028/vulvodinia.htm[/size]
Dovete sapere che il cortisone esercita azione lesiva sulla mucosa, probabilmente alterando il flusso sanguigno mucoso.
I danni del cortisone (auto-somministrato senza alcun senso) sulle mucose sono altissimi
http://www.medicitalia.it/consulti/Dermatologia-e-venereologia/47142/Dipendenza-pelle-da-cortisone
FARMACI CORTISONICI (CORTICOSTEROIDI)
(Cortisone, Cortisolo, Baclometasone, Flumetasone, Triamcinolone, Flunisonide, Budesonide, Fluocinolone, Fluticasone, Prednisone, Prednisolone,
Metilprednisolone, Meprednisone, Idrocortisone, Betametasone, Desametasone, Parametasone)
Categoria: Ormoni/Antiinfiammatori
Formula di struttura del Cortisolo
Meccanismo d'azione
I Cortisonici (o glucocorticoidi o corticosteroidi), di cui le forme naturali sono rappresentate da cortisone e cortisolo, prodotte nella corteccia surrenalica, sono molecole a struttura steroidea. La produzione giornaliera fisiologica di queste sostanze si aggira sui 20 mg, e i loro effetti sull'organismo sono svariati:
- effetti sul metabolismo glucidico sono rappresentati da un aumento della gluconeogenesi epatica e conseguente aumento della glicemia (effetto
diabetogeno);
- effetti sul metabolismo proteico sono di inibizione della sintesi proteica, aumento del catabolismo delle proteine, rallentamento dello sviluppo (nei bambini piccoli), osteoporosi per aumento dell'attività di riassorbimento osseo e aumento della secrezione di amminoacidi per via urinaria;
- effetti sul metabolismo dei lipidi, con aumento della lipolisi e ridistribuzione del tessuto adiposo in volto, nuca, visceri;
- aumento della ritenzione di sodio e acqua e maggiore escrezione renale di potassio;
- effetti sulla secrezione ghiandolare riguardano l'aumento di sudorazione, salivazione, maggiori secrezioni delle ghiandole sebacee e di succo gastrico
(con pericolo di ulcera);
- sul sangue si ha un aumento della coagulabilità ematica e diminuzione di linfociti ed eosinofili;
- effetti centrali possono portare a leggera stimolazione ed euforia, senso di gratificazione ma anche insonnia;
Si ipotizzano due meccanismi d'azione possibili e coesistenti:
1) interferiscono con la sintesi di proteine ed enzimi agendo a vari possibili livelli: o sulla stimolazione o inibizione nella sintesi dell'RNA, con conseguente aumento o diminuzione della sintesi delle rispettive proteine,; oppure possono stimolare enzimi del citoplasma (le proteine dette dello 'shock da calore') che permettono un aumento della sintesi proteica epatica; infine con un meccanismo metabolico possono interferire col ciclo del fosfogluconato nella trasformazione del glucoso 6 fosfato in pentoso, e conseguente riduzione della sintesi di acidi nucleici e quindi della sintesi proteica;
2) possono agire a livello delle membrane o sul materiale intracellulare, chelando il rame, prevenendo la formazione di ammine vasoattive e stabilizzando gli organelli di membrana.
I Cortisonici hanno azione antiinfiammatoria e antiallergica, principalmente per induzione della sintesi dell'enzima lipocortina, che inibisce la fosfolipasi che converte i fosfolipidi di membrana in acido arachidonico che, a sua volta, tramite gli enzimi lipoossigenasi (LOX) e cicloossigenasi (COX) viene convertito nei mediatori dell'infiammazione. Quindi l'azione antiinfiammatoria principale è differente da quella per esempio dell'acido acetilsalicilico e degli altri FANS, che agiscono inibendo gli enzimi COX, anche se si è rilevata una certa azione inibente da parte dei cortisonici sulle COX II (sono le COX inducibili e attivate in corso di infiammazione, mentre le COX sono sempre attive).
Per quanto riguarda l'azione antiallergica, i cortisonici non sono utili in caso di shock anafilattico (in tal caso si usa adrenalina) ma più che altro sono utili in un secondo momento, in quanto riducono la produzione di anticorpi (per inibizione della sintesi proteica), diminuiscono il numero di linfociti, eosinofili e basofili e inibiscono la formazione, deposito e rilascio di istamina da parte dei basofili.
Caratteristiche e impieghi
Utilizzati principalmente nella terapia antiinfiammatoria e antiallergica, in caso di asma o infiammazioni (artriti). Si usano anche per la malattia di Addison (insufficienza corticosurrenalica cronica caratterizzata da iperpigmentazioni, senso di debolezza, perdita di peso, in questi soggetti anche banali stimoli infettivi o traumatici possono portare allo shock), per le prevenzione della sindrome da rigetto (dopo trapianto d'organo, per il loro effetto immunosoppressivo) e in vari tipi di malattie del sangue e della cute.
Farmacocinetica
Sono secreti dalla corteccia surrenale (quelli naturali), oppure dati per via topica, orale o iniettabile. Legano una globulina ematica, hanno tempo di dimezzamento attorno ad 1 ora e mezza, e sono metabolizzati nel fegato e nel rene.
Effetti collaterali e avvertenze
Una singola dose di cortisomico, anche molto elevata, è praticamente priva di effetti tossici, che si hanno con la cronicità dell'impiego del farmaco.
Il problema principale che può comportare l'uso prolungato di tali farmaci è l'insufficienza surrenalica, che può divenire anche mortale.
Come i FANS,anche i cortisonici possono causare danni alla mucosa gastrica, sia per azione diretta che per interferenza col metabolismo dell'acido
arachidonico e diminuzione del numero di prostaglandine, che hanno un effetto mucoprotettivo.
Altri effetti indesiderati sono la ridistribuzione di grasso corporeo verso volto e nuca e assottigliamento muscolare (sindrome di Cushing),
l'osteoporosi, l'iperglicemia (indesiderata nei diabetici) e la diminuzione della resistenza alle infezioni, che può portare a stati come la candida
orale. Possono avere inoltre effetti mineralcorticoidi (ritenzione di sodio ed acqua per legame sui recettori dell'aldosterone) ed effetti coagulanti sul sangue. Altri effetti indesiderati sono l'aumento del tempo di cicatrizzazione delle ferite, comparsa o peggioramento dell'acne ed effetti di irsutismo.
La terapia prolungata va interrotta gradualmente; i cortisonici sono controindicati in casi di ulcera, diabete, scompenso cardiaco, osteoporosi e ipertensione.
fonte: http://www.farmacoteca.com/farmaci/farmaci_cortisonici.asp
In virtù del fatto che agiscano sulle Cox e Cox2 sono assolutamente inutili per la vulvodinia.
Creano abbassamento delle difese immunitarie causa intervento su globuli bianchi e quindi minor resistenza alle infezioni, spt micotiche.
I problemi con il cortisone
Il cortisone applicato sulla cute o dato per via sistemica esercita una immediata azione anti-dermatite con ottima soddisfazione da parte del paziente. Purtroppo essendo la DA una dermatite cronica, come la Psoriasi, quando si sospende il cortisone riappare la DA spesso in forma peggiore rispetto a prima dell’uso del cortisone stesso.
A questo punto il soggetto rimane “prigioniero“ del cortisone e ricomincia il trattamento senza riuscire a smettere. Si chiama dipendenza dal cortisone e ci si avvia verso il fenomeno della tachifilassi.
Tachifilassi
Con questo termine si intende un fenomeno tipico dell’uso di cortisone: per avere lo stesso risultato, in termini di controllo della DA, occorre applicare più cortisone o applicarlo più frequentemente. A questo punto si instaurano i danni da cortisone sia per la cute (invecchiamento precoce, secchezza, fragilità) sia per l’organismo (aumentano la glicemia, la ritenzione di liquidi, il peso, la pressione). Proseguendo ad utilizzare il cortisone, di cui non si può più fare a meno, si va incontro alla Dermatite da Cortisone (DC)
Crisi d’astinenza da Cortisone
Quando si sospende il cortisone la cute va in crisi d’astinenza da cortisone. La crisi, che si manifesta con peggioramento della dermatite, edema,
eritema, essudazione, aumento del prurito, inizia 7-10 giorni dopo la sospensione del cortisone; il ritardo di comparsa è dovuto al reservoir di cortisone nella cute.
Trattare la crisi d’astinenza da cortisone
La crisi d’astinenza da cortisone non può essere trattata. Infatti risponde solo a nuova somministrazione di cortisone. Non potendo reintrodurre il cortisone l’unico modo per alleviare i sintomi della dermatite è quello di usare la soluzione di Permanganato di Potassio per impacchi. (vedi soluzione di Permanganato di Potassio) Questo antisettico ha proprietà astringenti e antipruriginose. La crisi d’astinenza da cortisone si esaurisce in circa 30 giorni dal suo inizio.
Terminata la crisi si può passare a trattare la DA.
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Re: No al cortisone! Cortisonici e vulvodinia (vestibolite) ❖ Vulvodinia.info
Ven 21 Ott 2011, 00:10
Ammazza, non sapevo che il cortisone crea dipendenza
Cmq una volta ne ho discusso con la Cirillo e lei mi disse che cmq anche le infiltrazioni di cortisone non sono il massimo, nel senso che andando avanti sono più gli effetti collaterali che da il cortisone che i benefici
Cmq una volta ne ho discusso con la Cirillo e lei mi disse che cmq anche le infiltrazioni di cortisone non sono il massimo, nel senso che andando avanti sono più gli effetti collaterali che da il cortisone che i benefici
- Aida Blanchett
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Re: No al cortisone! Cortisonici e vulvodinia (vestibolite) ❖ Vulvodinia.info
Ven 21 Ott 2011, 00:54
eh già
- Gel alle ALIAmidi per Vulvodinia (vestibolite) • VULVODINIA.INFO
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